1. Effe ed i suoi ammiratori


    Data: 20/04/2024, Categorie: Sesso di Gruppo Etero Autore: Maxxximissimo, Fonte: RaccontiMilu

    ... infrazione sulla porta e spaventata si guardava con fare circospetto intorno, ma senza trovare nessuno. Entrò in macchina, niente era stato toccato, ma neanche il tempo di mettere in moto che subito fù circondata da due uomini corpulenti a volto coperto. Uno si sedette sul sedile del passeggero e l’altro le aprì la porta lato guida. Si spaventò e d’istinto diede un urlo. Urlo strozzato dalla mano dell’uomo sedutosi al suo fianco. Aveva gli occhi sgranati, la testa schiacciata sul poggiatesta del sedile e la bocca tappata dalla manona dell’uomo. Le uniche cose che ascoltò furono: ‘Zitta puttana, tu ora vieni con noi!’ E tirandola per un braccio la fecero scendere dalla macchina, quasi facendola cadere e la accomodarono di forza sul sedile posteriore. L’uomo prima seduto sul sedile passeggero si sedette dietro con lei e l’altro alla guida. Chiuse le portiere e con tutta fretta lasciarono il parcheggio dirigendosi verso la statale. Nel tragitto nessuno disse una parola. Avrebbe voluto reagire, ma la paura era troppa che strozzò gli istinti di ribellione della donna. Prima di imboccare la super strada, entrarono in una stradina parallela all’ingresso. Presero un vicoletto di campagna sterrato e pieno di buchi. Poche centinaia di metri e si ritrovarono sotto i piloni della superstrada. C’era una roulotte abbandonata ed altre macchine. Appena si avvicinarono uscirono altri tre uomini anche essi a volto coperto e con le mani giunte osservavano l’avvicinarsi della macchina. Effe ...
    ... trovò il coraggio di dire: ‘Prendetevi la macchina, tutti i soldi che ho, ma non fatemi niente vi prego!’. Il vi prego era strozzato da un singhiozzo dovuto alle lacrime che le iniziarono a scendere sul volto. La presenza degli altri uomini a volto coperto non faceva presagire niente di buono e l’angoscia iniziava a pervadere tutto il suo corpo. Arrivati sul posto a forza la fecero scendere dalla macchina facendola cadere a terra. Indossava un pantalone che metteva in risalto il suo bel culo e sopra una maglietta tipo tunica, come suo solito, che le arrivava fin sotto il sedere. Tutta impolverata fu invitata ad alzarsi. Era ferma, tremante, si guardava in torno, cercava di scorgere gli sguardi degli uomini da sotto i passamontagna, ma niente non riusciva a capire chi fossero. A chi aveva fatto del male? Perché se la stavano prendendo con lei e soprattutto cosa le avrebbero fatto? Tutte queste domande accompagnavano Effe sin da quando era salita in macchina in compagnia dei due malintenzionati. Ora circondata dagli uomini era oggetto dei loro sguardi. Uno di loro, magrolino fisicamente, ma con la cosiddetta pancetta le si avvicinò e chiamandola puttana diceva che l’avrebbe pagata a caro prezzo. Lei rispose: ‘Io non ho fatto niente!’. E scoppiò in un pianto con tanto di lacrimoni. Uno dei due accompagnatori sceso dalla macchina le si avvicinò e mollandole uno schiaffo in pieno volto le ordinò di non frignare perché questo non era ancora niente, ci sarebbe stato il tempo di piangere ...
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