Un bacio può voler dire...
Data: 14/04/2024,
Categorie:
Sentimentali
Autore: Lucrezia, Fonte: EroticiRacconti
Baciare, baciare appassionatamente, sensualmente, oppure distrattamente, baciare per salutare una persona amica o un amante o ancora la persona che si ama o sconosciuta.
Ma allora cos'è il bacio, no non voglio banalizzare con la storia dell'apostrofo rosa, no parlo seriamente.
Quando baciate pensate? E se lo fate a cosa pensate. Personalmente non saprei cosa rispondere; cioè un momento, non sempre dovrei dire, perché a volte sono consapevole del fatto che non me ne frega niente dell'atto in quanto della persona che sto baciando non mi interessa minimamente, magari la bacio distrattamente in forma di saluto.
No i baci che mi interessano sono altri, quelli intensi, quelli che lasciano uno strascico nella mente e nel cuore, e magari anche nello stomaco.
Ecco sto parlando di quella sensazione, ci sono arrivata, sto parlando del dopo, di quando le bocche si sono separate e il cervello ricomincia penosamente a funzionare, a razionalizzare l'evento appena accaduto.
Quattordici anni fa diedi il primo bacio a Giovanna, oddio se ci penso mi spavento del tempo passato, ma è così il tempo passa ma quel bacio non lo scordo.
Fu guidato non dalla passione, ma dall'entusiasmo, ci eravamo dette sì guardandoci negli occhi; il cuore che batte, lo stomaco che sembra voler uscire e liberare le farfalle e noi due ventottenni ci stavano comportando come delle adolescenti al primo bacio.
Ma era il primo bacio, il nostro primo bacio e chi se ne frega del resto, delle ...
... conseguenze, di ciò che penserà la gente, ma davvero non pensavo a nulla; o meglio, pensavo a noi e alla felicità che quel bacio mi stava dando.
E poi? Poi ci sono altri baci, quelli clandestini, quelli che generano i sensi di colpa, i peggiori forse, ma anche quelli che ti fanno sentire viva, ti fanno capire chi sei.
Non sempre sia chiaro, a volte ti trovi invischiata in situazioni in cui neppure sai bene come ci sei finita e se non ci stai attenta combini un guaio.
Come con... caspita, non mi ricordo neppure come si chiamava ma meglio così, meglio perché meglio sarebbe dimenticare ma non ci riesco, e quando ripenso al tutto mi prende un certo non so che laggiù in fondo, sì tra le gambe avete capito bene, e seppure non ricordo il suo nome, ricordo bene cosa successe, eccome se lo ricordo.
Fu proprio un mese dopo quel famoso primo bacio, ero in vacanza con i miei genitori in Sicilia, vacanza programmata da tempo, non rimandabile, inderogabile; e mica ho un padre militare per caso.
Vacanza in campeggio, una palla se non fosse per due cose, la piscina e il telefonino. Fu l'anno in cui mi abbronzai di più.
Ero sempre sdraiata sul lettino, mi bagnavo in piscina giusto per non morire disidratata, e poi giù a mandare SMS amorosi, spesi pure un bel po' di soldi con le tariffe telefoniche del tempo, ma non me ne poteva fregare di meno.
E poi c'erano i gelati, no niente di che, roba industriale, ma mi servivano ad evitare le sigarette.
La lontananza mi attanagliava lo ...