1. Il prezzo della sottomissione (parte 9)


    Data: 13/04/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti

    ... avuto concreto interesse per la sua compagnia.
    
    Tra i sorrisi di conferma dei presenti, venne portata a baciare le scarpe di tutti, lentamente, perché volevano assaporare quell’atto di definitiva sottomissione a loro.
    
    Sempre eccitante quel momento in cui si inizia a possedere una nuova schiava.
    
    Simona era tesissima ed ogni colpo col guinzaglio o qualsiasi nuovo rumore la faceva scattare appena. Lei non aveva idea di cosa le sarebbe successo quella sera, mentre le appariva evidente che tutti i presenti avessero conoscenza dei futuri accadimenti.
    
    “Monica, vieni ad aiutarmi a preparare la schiava per la cena”.
    
    Niccolò si diresse verso la sala dove avrebbero mangiato, tirando il guinzaglio per farsi seguire da Simona che nel frattempo si era alzata ma che, senza più bisogno di ordine, tenne lo sguardo basso, più per timore delle prossime ore avendo intuito l’eccitazione che aleggiava nell’aria.
    
    Il tavolo era molto grande.
    
    La fecero mettere, tirandola senza molta grazia, a 4 zampe in mezzo.
    
    Monica aveva in mano una tavola con tante corte catenelle attaccate ai bordi. All’altro capo di ciascuna di esse vi era un piccolo morsetto.
    
    I Padroni attaccarono i morsetti ai seni ed alla pelle della schiava fino a mettere le ultime sulle grandi labbra, regolando l'altezza. Il risultato fu una tavoletta attaccata al corpo a mezzo dei morsetti, parallela alla tavola e non molto distante dal busto della schiava posta carponi.
    
    Tutti quei morsetti facevano male ma ...
    ... l'adrenalina che le circolava le attutiva il tutto, pur avvertendo dolore. Niccolò e Monica fecero il lavoro con calma, provando più volte le varie altezze della catenella per far sì che la tavoletta fosse parallela alla tavola, incuranti del dolore della schiava. Anzi, se si muoveva troppo riceveva una sculacciata forte e, un paio di volte, anche un colpo col frustino, il cui suono arrivò nella sala dove gli altri Padroni continuavano a bere prosecco freddo.
    
    La trattavano come fosse un pezzo di carne. Lei avrebbe elaborato successivamente queste sensazioni che, inizialmente, la eccitarono, soddisfando il suo lato sottomesso.
    
    Alla fine del lavoro, i due Padroni si allontanarono quel tanto da ammirare l’opera che sarebbe stata fonte di eccitazione per tutti.
    
    Comparvero candele, basse e larghe. Le accesero e le posarono sulla tavoletta. La fiamma era tale da provocare un leggero dolore alla schiava ma non abbastanza da bruciare.
    
    Simona non ebbe modo o tempo di chiedersi come avessero già la tavoletta così
    
    perfettamente attrezzata. Avrebbe avuto occasione successivamente di apprendere che non era la prima ad avere sperimentato quel “gioco”.
    
    Spensero la luce. Le tende spesse oscuravano completamente l’ambiente e l’effetto era magnifico ed eccitante, per una cena a lume di candela con candelabro umano.
    
    Monica prese fermamente per i capelli la schiava e le avvicinò il viso per parlarle quasi sottovoce. Simona non pensò nemmeno per un attimo di guardare negli occhi ...