1. "la storia continua"


    Data: 11/04/2024, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69

    Anch'io, sedendomi in macchina, provai un po' di fastidio per quell'oggetto che mi penetrava il culo e la smorfia del mio viso non sfuggì a Nicoletta che, sorridendo sotto i baffi, mi disse:
    
    "Trova la posizione giusta e passerà, anzi, poi comincerà a piacerti".
    
    Avrei avuto voglia di mandarla a fare in culo, ma le avrei dato il là per farmi umiliare ancor più.
    
    Misi in moto e mi stavo allontanando dal posto, i nostri sconosciuti amici si erano già allontanati.
    
    Lei accese la luce dell'abitacolo e, calato il parasole, si stava specchiando e, con un fazzolettino umidificato, stava nettandosi il viso dai residui di crema che l'occasionale partner le aveva spruzzato.
    
    "Non sappiamo nemmeno i loro nomi" disse
    
    "Di quei due maschi?" le chiesi per stuzzicarla
    
    "Scemo! Mi riferivo alla coppia che abbiamo incontrato" precisò.
    
    "Va bene: Erminia e Nando - e porgendole un foglietto - questi sono i loro cellulari; Nando mi ha chiesto di chiamarli nel caso avessimo organizzato qualcosa."
    
    Arrivammo a casa ed in ascensore si accorse che aveva anche il suo bel vestitino imbrattato, sia sul davanti che sul di dietro.
    
    "Mannaggia e ora come faccio a mandarlo in lavanderia - si chiese da sola - si vede ad occhio nudo di cosa si tratta; devo cercare di smacchiarlo prima, almeno un pochino"
    
    Entrammo in casa e insieme ci rifugiammo in bagno, io per liberarmi del cazzetto che avevo dentro e lei per rinfrescarsi la vagina, che doveva essere piuttosto surriscaldata.
    
    I ...
    ... lavori, nella casa dei nostri vicini, procedevano alacremente e Nicoletta, ogni tanto, andava a sbirciare, nella speranza di capire quanto potesse ancora mancare alla loro ultimazione.
    
    Poi partimmo per assistere all'esame finale del master di mio figlio e fummo lontani una decina di giorni.
    
    Ritornammo un sabato, sul tardi e, con gran stupore, ci accorgemmo che l'appartamento era abitato.
    
    Cercammo di fare meno rumore possibile, data l'ora tarda, ed entrammo in casa quasi in punta di piedi.
    
    Non so come fu, mi scapparono di mano le chiavi di casa e nel silenzio della notte ci sembrò un fracasso notevole.
    
    "Che fai? Non stai mai attento!" disse mia moglie, quasi a rimproverarmi.
    
    Comunque, il rumore evidentemente destò la curiosità o l'allarme, per eventuali intrusi, per cui sentimmo scattare la serratura della porta accanto.
    
    Dall'occhio magico Nicoletta vide l'uomo in pigiama sul pianerottolo.
    
    "Che facciamo?" chiese
    
    "Niente andiamo a dormire" risposi allontanandomi dalla porta.
    
    "Penso che dobbiamo farci sentire, anche per tranquillizzarli" continuò.
    
    Non finì la frase, che suonò il cicalino nell'ingresso.
    
    "Chi è?" chiesi
    
    "Sono Roberto, scusami abbiamo sentito...." - non gli feci finire la frase ed aprii la porta.
    
    "Come state? Abbiamo sentito dei rumori e, siccome la portiera ci aveva avvertito della vostra assenza, volevamo sincerarci che non ci fossero mali intenzionati" disse tutto questo mentre fece capolino sul loro uscio sia Rosa che la ...
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