1. Godere nella vergogna xix


    Data: 02/04/2024, Categorie: Etero Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    MIA
    
    Una voce persistente nella mia testa, imperiosa, autorevole, una voce conosciuta ma che non riuscivo ancora a darle un volto. Iniziai ad aprire gli occhi, mi ero addormentata, ma dov’ero? Dove mi trovavo? Un forte odore di selvatico e di un qualcosa di particolare, non sconosciuto, ma nemmeno antico.
    
    I miei sensi iniziarono a percepire qualcosa, prima una forma scura, calda, dall’odore pungente. Il tutto prese la forma di un corpo di un uomo, un corpo scuro, di un nero e mi fu subito chiara la visione di un sesso in piena erezione, davanti al mio viso, quasi a contatto della mia bocca.
    
    “Allora puttana – la voce di Gaston mi fece tornare alla realtà – hanno pagato per usarti come svuota cazzi, quindi apri quella bocca e dagli ancora piacere, gli altri si accontenteranno se li masturbi”
    
    Non so se la mia reazione dipendesse dal fatto che ero ancora assonnata o se in quel momento fossi già consapevole che non potevo più rifiutare di ubbidire, ma aprii le labbra, leccai la punta di quel sesso e, con fare deciso, lo accolsi nella mia bocca. Nel fare questa azione mossi le gambe e sentii un qualcosa tra le natiche, qualcosa di freddo e di metallico. Portai la mano dove percepivo quella sensazione e mi trovai penetrata da un oggetto metallico. Come potevo essermene dimenticata!
    
    “Non pensare di toglierlo – mi disse ancora Gaston – quel plug imparerai a portarlo molto spesso, anche quando uscirai, è un altro simbolo della tua sottomissione. Ma non distrarti, ...
    ... mettici passione in quello che fai e masturba gli altri due, voglio vederti ricoperta di sborra. So che lo farai con piacere perché so che il suo sapore ti piace.”
    
    In un attimo, come d’altronde mi capita spesso, mi passarono per la mente tutte le cose che si erano andate accavallandosi in questo inizio di vacanza a Parigi. Dalla prima uscita con un minivestito a quest’ultimo atto sessuale che stavo compiendo. Certo non lo avrei mai potuto immaginare, non avrei mai potuto pensare che uno sconosciuto potesse coinvolgermi a tal punto da farmi far sesso con tre neri contemporaneamente. La cosa che più mi sembrava assurda era che non mi dispiaceva affatto. Gaston mi diceva di metterci passione, ma non ce n’era bisogno, era superfluo: la passione con cui stavo facendo godere quei tre era indubbiamente una cosa che mi veniva d’istinto, come se fosse la cosa che desideravo di più.
    
    All’improvviso quello che me lo aveva messo in bocca si tirò indietro. Lo seguii per poco, forse dispiaciuta del fatto che si togliesse. Strinse il suo membro nella sua mano e si masturbò davanti al mio viso. Alla fine, con un urlo strozzato riversò su di me tutto il seme che aveva, schizzandomi sul viso, sugli occhi, sulle labbra e sul seno il suo liquido caldo.
    
    Gli altri due lo seguirono immediatamente schizzandomi anche sulle spalle e sui capelli il loro godimento.
    
    “Allora cosa prova una signora per bene come te passare una serata da prostituta? Come si sente tutta piena di sperma?” mi chiese ...
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