1. Il "corpo" degli alpini e la donna delle pulizie


    Data: 27/03/2024, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Shoganai65, Fonte: Annunci69

    All'epoca, quando la naja era ancora obbligatoria, prestavo servizio come sergente istruttore presso una caserma dell'alto Friuli. Con me c'era anche Paolo addetto alla logistica. Facevamo sempre coppia sia durante il servizio che nelle ore di libera uscita. Avevamo le stesse passioni: la montagna, lo sci, il buon vino e la figa...
    
    Vista la moltitudine di giovani militari arrapati sempre a caccia di avventure, le poche ragazze carine che c'erano in zona venivano praticamente sequestrate dai genitori. Io e Paolo ci salvavamo ogni tanto abordando qualche austriaca di passaggio ed un paio di casalinghe separate e vogliose, mentre gli sfigati che erano disposto a pagare, avevano a disposizione alcune puttane che frequentavano un localaccio sul confine.
    
    Vi risparmierei di raccontarvi com'era la vita in caserma se non fosse che un giorno, oserei dire fortunato, giunse una circolare dal Ministero della Difesa a dir poco rivoluzionaria. "A far data dal 1 dicembre le pulizie delle aree comuni e delle toilette sarebbero state date in appalto ad una cooperativa di servizi esterna".
    
    Era una splendida notizia: non sarebbe più toccato a noi e ai najoni pulire mensa e sala ufficiali ma soprattutto docce e cessi. E vi lascio solo immaginare come erano i cessi di una caserma con decine di ragazzi arrapati e pronti a segarsi a tutte le ore del giorno e della notte.
    
    Eravamo tutti curiosi di vedere a chi sarebbe toccato dal primo dicembre l'ingrato compito di ripulire i fiotti ...
    ... di sperma secco dalle pareti, dalle porte e dai piatti delle docce.
    
    Si presentarono a bordo di un furgoncino: un uomo, il titolare della cooperativa, e tre donne. Io e Paolo avevamo fatto in modo di farci trovare all'ingresso in modo da poter valutare per primi la merce.
    
    Con uno sguardo d'intesa stabilimmo subito che due di loro erano proprio inchiavabili ma che avremmo potuto concentrarci sulla terza: una moretta riccia, non troppo alta, belle tette, un culo ancora sodo messo in risalto dai leggings neri, sui 40 anni (quindi 20 anni più di noi), con un viso simpatico, due labbra da pompini e uno sguardo da troia.
    
    Io e Paolo ci presentammo, facemmo gli onori di casa, mostrammo le aree di loro competenza dandogli le consegne, e infine le accompagnammo nella stanza che era stata adibita a spogliatoio.
    
    Durante quel breve giro di presentazione eravamo riusciti a scoprire che la morettina a cui eravamo interessati si chiamava Carmen ed aveva un forte accento meridionale (le altre due invece non mi ricordo neppure come si chiamassero). Si era trasferita dalla Calabria in Friuli vent'anni prima per amore di un ragazzo del posto con cui però si era separata da oltre 5 anni. Adesso viveva da sola in un appartamentino non distante dalla caserma, con un bel gattone di nome Leo.
    
    "Se uno più uno fa due" ci dicemmo io e Paolo, " la somma di queste informazioni ci dà un unico risultato: Carmen ha bisogno e voglia di un gran cazzo, meglio due, che la scopino a martello per ...
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