1. Una storia di lussuria - 2.


    Data: 27/03/2024, Categorie: Etero Autore: LustSmallLady, Fonte: Annunci69

    ... Iniziò lentamente a fare entrare la cappella, mentre con una mano inizió a stimolarmi il clitoride. Mi morsi il labbro inferiore, il culo faceva male, ma le sue dita sul clito mi facevano impazzire. Una volta entrata la cappella si fermò, senza smettere di masturbarmi, e riprese ad entrare poco per volta, fermandosi ogni 2 o 3 centimetri, finché non fu interamente dentro di me.
    
    "F-fa male" dissi.
    
    Senza smettere di masturbarmi, stette fermo col cazzo piantato nel mio culo. "Lo so, devi solo abituarti. Vedrai, ti piacerà più che prenderlo in figa".
    
    Aspettò qualche altro minuto, poi smise si masturbarmi e mise le sue mani sui miei fianchi. Iniziò dei lenti movimenti circolari col bacino, che toccarono dei punti deboli del mio culo: iniziava a piacermi.
    
    Severino li capí, ed iniziò a stantuffare lentamente, fuori e dentro il mio culo. Iniziai a gemere.
    
    Si adagiò con il petto contro la mia schiena, arpionandomi le tette con le mani, e le strizzava mentre mi scopava. Ansimai come una porca.
    
    "Troietta, lo sapevo ti sarebbe piaciuto il cazzo nel culo" gemette, strizzandomi i capezzoli e aumentando la velocità della scopata.
    
    "O-oh si. Avevi ragione, mi piace, mi piace davvero" ansimai. ...
    ... "N-non ti fermare, spaccami il culo!"
    
    Non se lo fece ripetere ed aumentò il ritmo. Le sue palle sbattevano contro la mia figa, schiaffeggiando il clitoride. Non resistetti a lungo, e venni urlando il suo nome.
    
    "Vengo! Vengo, Severino! Il tuo cazzo mi fa impazzire! Severino!!"
    
    Lo sentii grugnire nel mio orecchio mentre ne leccava il padiglione.
    
    "Mmh, girati troia" esclamò, uscendo dal mio culo e togliendo il preservativo, lanciandolo sul comodino.
    
    Mi voltai, stando inginocchiata, e presi in mano il suo cazzo, segandolo. Adorava venirmi in bocca.
    
    Leccai la cappella, bagnata di umori, la misi in bocca, accarezzandola con la lingua, e la succhiai.
    
    "Bevi troia, bevi!" Grugní. Mi prese la testa e la schiacciò contro l'inguine, innondandomi la bocca di sborra.
    
    Ingoiai tutto, e raccolsi con un dito quella che mi era colata dalla bocca. Sorridendo da porca glielo misi in bocca; lo ripulí per poi prendermi il viso e baciarmi con ardore. Succhiammo le nostre lingue, scambiandoci la saliva, finchè un fiotto di sperma non colpí le nostre guance.
    
    Ci voltammo perplessi.
    
    Valentino, il fratello di Severino, era davanti a noi, da non so quanto, e ci aveva appena sborrato in faccia... 
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