1. Da collega irreprensibile ad amante perfetta..e forse anche di più


    Data: 27/03/2024, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: zelica, Fonte: RaccontiMilu

    ... nostre bocche, la schiacciai contro lo stipide della porta della cucina e con un ginocchio le allargai le gambe. I suoi umori avevano impregnato il perizoma e mi bagnò la coscia. Teneva gli occhi chiusi un pò per vergogna e un pò per godersi il momenti. Ormai eravamo una cosa sola, le mani toccavano dappertutto. La sua mano scese sui pantaloni, slacciò la cinta e inserì la mano per trovare il mio cazzo già in tiro. Allora aprì gli occhi, e tenedolo in mano mi disse: andiamo di là, saremo più comodi. Arrivammo in camera, la schiacciai contro il muro e sempre baciandola, con la lingua scesi sul collo e con le mani le sollevai il vestito fino a toglierlo. Lei ansimava e mi spogliava, la mia camicia era già volata via. Una volta lasciata in perizoma e reggiseno la spinsi sul letto e mi buttai tra le sue gambe. Scostai il perizoma fradicio e inizia a leccarle il clitoride, lo leccavo, lo succhiavo e ogni tanto lo mordevo. I suoi ansimi erano sempre più frequenti, le sue mani stringevano il lenzuolo, mugolava. Io leccavo sempre più, bevendo i suoi umori e infilai due dita in vagina che affondarono in lei senza incontrare alcuna resistenza. Il mio pene duro mi faceva male, voleva uscire, era costretto da boxer e pantaloni.
    
    Ad un certo punto lei si tira su, mi fa stendere mi abbassa i pantaloni e i boxer e si avventa sul mio pene, prima con la lingua e poi con le magnifiche labbra. La sua bocca era bollente, faceva fatica a contenere la mia punta, era enorme per quanto ero ...
    ... eccitato. Le presi la testa con le mani tra i capelli e la spinsi in giù sbattendoglielo in gola, la sentii tossire. Avevo raggiunto il limite della sua bocca. La girai e mi mi sopra di lei, tra le sue gambe. Le mie braccia le allargarono le gambe, appoggiai la cappella alle sue labbra che erano rimaste aperte e turgide, e spinsi in lei senza ritegno alcuno e arrivai in fondo. Lei inarcò la schiena, fece un urlo e le sue unghie si piantarono sulla mia schiena. Spingeva il bacino contro il mio e mi disse: continua ti prego… i suoi occhi lucidi, una lacrima scendeva sulla sua guancia. Continua ti prego mi incitava ed io la penetravo con colpi profondi ad intervalli regolari e quando si rilassava colpivo sempre più forte. Si tratteneva.. non voleva venire ma stava per farlo. Andammo avanti così per circa venti munti, con me che davo colpi sepre più profondi, mi sembrava di sentire l’utero e lei che ansimava, sudava, si toccava i capezzoli, li stringeva e cercava di non godere. Non capivo il motivo… io stavo per esplodere e lei si tratteneva…
    
    Ad un certo punto la giro la metto a pecorina, il suo meraviglioso culo davanti ai miei occhi, mi misi dietro di lei, le accarezzai la vagina, grondava umori, lungo le cosce fino alle ginocchia. La penetrai da dietro senza alcuna difficoltà, a fatica sentivo le pareti del suo sesso per quanto era bagnata. Davanti avevamo uno specchio. Lei si vergognava a guardarlo e a guardarsi. Ad un certo punto le tirai i capelli indietro e la obbligai a ...
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