Da collega irreprensibile ad amante perfetta..e forse anche di più
Data: 27/03/2024,
Categorie:
Cuckold
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: zelica, Fonte: RaccontiMilu
... tendeva verso l’alto e la mia mano con il mio sperma…. dedicato a lei! Stavamo impazzendo, ci volevamo da impazzire ma avevamo paura di fare danni. Ma dentro di noi lo sapevamo… bastava solo aspettare e i nostri corpi si sarebbero uniti in un sesso fantastico e sconvolgente. Arrivò il giorno del suo compleanno. Gli feci gli auguri a mezzanotte in punto e lei la mattina mi rispose con una foto. Era sdraiata sul letto a pancia in giù, il fallo rosso in bocca, mimava un pompino. Era un chiaro invito. Era il segno della resa. Il suo sesso comandava sulla sua mente. Voleva essere un invito a farsi penetrare, ad unire i nostri corpi. Voleva sentirsi piena, voleva saziare la sua voglia. Ed io capii l’invito… era il momento giusto. Doveva essere mia e così fu… ma questo lo racconterò nel terzo capitolo… se ci sarà…. Si perchè lei sta leggendo, si sta eccitando e probabilmente si darà pure piacere rileggendo esattamente quello che abbiamo vissuto… ma credo che andrà via…. e forse non avrà più senso scrivere….
Durante le vacanze ci scrivevamo molto, mandandoci foto osè appena potevamo. Il nostro scopo era eccitare l’altro il più possibile. Da dentro la cabina al mare o nel bagno dell’albergo. Nudi o con il vedo non vedo. La obbligavo a mandarmi foto ovunque andasse, nei camerini di prova del centro commerciale o addirittura dal solarium mentre stava sul lettino solare completamente nuda. Aveva sempre i capezzoli turgidi e il perizoma bagnato. Sentivo che voleva essere posseduta. E ...
... lo volevo pure io, mi piaceva da morire, ormai era diventato un chiodo fisso, volevo possederla, riempirla, farla urlare il suo godimento.
Eravamo appena tornati dalle ferie, ognuno con la propria famiglia… eravamo eternamente eccitati, ci confessavamo che stavamo sempre a masturbarci pensando l’uno all’altro, ogni qual volta si creava la situazione. Avevamo raggiunto il massimo. Avevamo gli ormoni a mille. Decidemmo che ci saremmo visti. A parole era una semplice colazione… ma dentro di noi sapevamo che i nostri corpi avrebbero comandato. la voglia era troppa. La volevo possedere, non volevo altro. Prima possibile.
Un giorno mi invitò a casa sua per questa famosa colazione, eravamo riusciti a ritagliarci un giorno di ferie tutti e due, la sua famiglia era fuori, marito e figlie. Mi disse l’indirizzo e si raccomandò di usare l’ascensore fino al piano sotto a lei e poi salire a piedi. Il vicino era molto curioso oltre ad essere invaghito di lei. Così feci, mi accolse vestita con il suo abitino corto e leggermente scollato, mi chiese se volevo un caffè. Mentre lo preparava l’abbracciai da dietro, le tirai un pò su il vestito, le mie mani sui seni… si girò e mi baciò in bocca. Le lingue si unirono, le pizzicai prima un capezzolo, poi l’altro…. la mia mano scendeva verso la sua fica, scostai il perizoma e la trovai bagnata con gli umori che colavano lungo le cosce. Era l’inizio… stava partendo.
Quindi dimenticandoci del caffè iniziammo a baciarci senza mai staccare le ...