1. Gli amori di Antonella (parte prima)


    Data: 20/03/2024, Categorie: Cuckold Tradimenti Autore: Bluewings, Fonte: RaccontiMilu

    ... puttana, non puoi cambiare…chissà quante volte mi hai tradito?” Mi guardò con i suoi occhioni profondi che avevano un colore indefinito. Il trucco, sciolto dalle lacrime, ma già sciupato dall’impeto dell’amplesso, le rigava le gote…mi guardò, prese fiato e finalmente parlò: “Amore ti giuro che è la prima volta che ti tradisco, ma una o cento non ha importanza. So di averti deluso, mi prendo tutte le mie responsabilità, ti prego solo di farmi restare qui fino a domattina in modo di avere il tempo di radunare le mie cose, poi torno dai miei, mi prenderò tutta la colpa, so di non avere giustificazioni, non ti chiederò niente…non merito niente. Comunque, per quello che può valere…ti amo e ti amerò sempre. Si, sono una puttana, hai ragione. Da adesso in poi è giusto che tu mi consideri così…ti rifarai una vita e ti auguro di trovare una donna giusta per te, ma io ci sarò sempre. Se vuoi scopare una puttana…pensa a me”. La strinsi forte a me, molto forte…quasi a farle male, la mia rabbia era ancora forte, ma il desiderio di lei pure…ero molto combattuto. Tenevo il suo viso premuto contro il mio petto, non volevo guardarla, non potevo sostenere il suo sguardo… Infatti, quando i nostri occhi si incrociarono, le nostre labbra si attrassero per un bacio profondo. Dio, che voglia di fare l’amore con lei…. Recuperata un po’ di lucidità, tirai fuori quel briciolo di dignità che mi era rimasta e le urlai: “Bene puttana, adesso voglio scopare e dovrai essere molto brava se vuoi ...
    ... guadagnarti il diritto a rimanere qui fino a domani”. Facemmo l’amore…anzi no…la scopai brutalmente (come pensai in quel momento mentendo a me stesso). Fu intenso e bellissimo…credo che fosse l’odore di un altro maschio che aveva ancora addosso…ma ancora non lo capivo. Al termine dell’amplesso mi alzai e mi rivestii in fretta, dovevo tornare al lavoro…era tardissimo, avrei dovuto trovare una scusa per i colleghi, godevo di una certa autonomia nel lavoro, ma non volevo approfittare, anche perché richiedevo agli altri molta dedizione al lavoro e dovevo essere d’esempio. Lei mi guardò ma non disse niente, aspettava una parola da me…la guardai e le dissi: “Si sei stata brava, potresti guadagnarti da vivere facendo quello che ti piace e ti riesce bene…comunque puoi restare fino a domani”. Tornai al lavoro, ma non combinai un granché…ero confuso, ma non riuscivo a essere amareggiato come avrei dovuto. Rientrai qualche minuto più tardi del solito…la tavola era apparecchiata e si sentiva un buon profumino che usciva dalla cucina, ma…non avevo fame. Antonella era una cuoca provetta e lo era diventata per me, frequentando un corso serale di cucina, non che non se la cavasse comunque bene, i suoi genitori lavoravano entrambi e spesso si ritrovava lei a cucinare per la famiglia e aveva sempre dimostrato passione davanti ai fornelli, ma per me voleva di più. Mi diceva “Quando sarò vecchia e non potrò più prenderti per il sesso, ti prenderò per la gola, bisogna essere previdenti” Però la tavola era ...
«1234...»