Intimità 2
Data: 19/03/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Bollentispiriti, Fonte: RaccontiMilu
... tessuto e infilò i pantaloni del tajer nero. Un’ultima spazzolata per ammorbidire la piega dei capelli e si infilò la giacca attillata. Salì sulle scarpe tacco dieci nere e corse a prendere la borsa. Controllò che ci fosse tutto il solito “superfluo” (non si sa mai), infilò sotto il braccio la busta pull-king portadocumenti con le scartoffie d’ufficio degli ultimi aggiornamenti. Prese le chiavi della macchina e, di corsa, indossò il morbido cappottino nero che s’era comprato ultimamente.
Mentre apriva la porta, la cameriera s’intrufolò nel vano d’ingresso con la chiave puntata verso la toppa che le si era dissolta davanti per l’improvviso dischiudersi dell’uscio, così che dovettero farsi di lato entrambe, lasciando lo spazio sufficiente per chi entrava e per chi usciva. “Buongiorno Signora…!” ‘“ la donna la salutò con la solita aria di sofferenza che le era congeniale. “Buongiorno Clara! Tutto bene?” ‘“ rispose gioviale Nanà, più per tirarla su che per altro. Non si fermò a sentire, in risposta, l’elenco dei i malanni che stava subendo la povera Clara e che si erano acuiti durante la notte. Aveva già aperto la portiera della macchina, inforcando gli occhiali da sole che le traballavano sul naso, come ogni donna destata all’alba, indifferente al fatto che fuori ci fosse il sole o la tempesta, prima di cadere al posto di guida, girare l’accensione e innestare la marcia al primo ruggito del motore. E già la circonvallazione scorreva rapidamente, indirizzandola verso ...
... l’ufficio.
Si arrestò nel parcheggio autorizzato agli impiegati, chiuse la macchina ed entrò nell’ascensore che la portava al decimo piano. Approfittò della sosta obbligata dal tele-trasporto per riporre gli occhiali nella borsa. “Buongiorno Signora…!” ‘“ i saluti le fioccavano intorno. “Buongiorno…!” ‘“ le sembrava di avere già visto quel film. “Ciao…!” “Ciao…!” ‘“ colleghe stronze! “Il capo è già arrivato.”‘“ le comunicò, apprensiva, Franca, la sua aiutante, andandole incontro. “È in anticipo oggi!” – scherzò lei – “Ha chiesto di me?” “Non ancora.”‘“ ma fu interrotta dall’interfonico che chiamava dalla scrivania di Nanà. Fissarono entrambe l’apparecchio. “Rispondo io.” ‘“ sorrise Nanà. Franca si allontanò, sollevata, mentre lei poggiava la borsa sul tavolo e si levava il cappotto, buttandolo sulla poltroncina lì accanto.
“Buongiorno Gianfranco! Tutto bene? Si vengo subito con le carte.” ‘“ ormai c’era una certa familiarità anche se non mancava mai la correttezza nei loro rapporti. Si dette un filo di trucco color fucsia, più attenuato rispetto alla camicetta, sulle labbra, una ravviata ai capelli, una spruzzatina del suo profumo preferito, appese il cappotto all’omino dell’attaccapanni a muro, prese il portadocumenti col suo contenuto e salutò Franca, agitando le dita della mano sinistra, con un: “Ciao. – e, arrochendo la voce – Vado dal Capo.”. La collega assentì senza guardarla, continuando a pestare, veloce, la tastiera del computer. Quando fu passata le misurò il di ...