La palestra – Vecchi racconti di ErosItalia
Data: 16/03/2024,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Racconti Erotici,
Autore: Vecchi Racconti, Fonte: RaccontiMilu
... lascivia. A quel punto il tizio seduto accanto a me, anche lui muscoloso e visibilmente eccitato, si alzò, fissando il culo da cui si intravedeva la peluria della fica. Le infilò un dito dentro lo spacco ormai fradicio lei sussultò, mentre continuava a spompinare l’altro, con ancora maggiore foga. Il tizio tolse il dito bagnato e piano glielo infilò in culo, roteandolo dolcemente. Lei cadde in ginocchio, anzi direi carponi, al che il tizio prese in mano il suo cazzo duro e lo infilò nella fica di lei, da dietro, bofonchiando qualcosa come “cagna, sei una cagna, ora ti scopo e ti faccio del male, troia” e via così. Lei lasciò per un attimo il cazzo e si girò per guardare in faccia chi la stava montando. Era rossa e sudata, il ritratto del sesso più sfrenato. Subito la sua testa fu rigirata dalle manone del primo tizio, che evidentemente voleva concludere. Il terzo intanto, accanto a me, aveva cominciato a farsi una sega, guardando la scena. Lei, con la coda dell’occhio avvedutasi di questo, prese col cazzo ancora in bocca le chiappe del primo tizio, spostandolo leggermente verso la panca. Poi si staccò dal cazzo e avidamente si mise in bocca il cazzo di quello a fianco a me! L’altro intanto continuava a montarla, era una scena incredibile, una vera troia con un cazzo in fica, uno in bocca e uno in mano, a turno. Il primo a ...
... essere sbocchinato cominciò a dimenarsi, ad ansare, allora lei si staccò dal cazzo, continuando a muovere la mano e leccando la cappella, finché lui non venne e un fiotto copioso di sborra le schizzò sulla faccia, sulla lingua, sui capelli. Lei leccò tutto, fino ai coglioni, poi si leccò la faccia, mentre anche il tizio che se la montava le veniva sulla schiena. Lei, ancora non soddisfatta, era ormai concentrata sul tipo a fianco a me, glielo leccava e intanto si toccava la fica e il culo…e intanto mi guardava! Io non resistetti, mi alzai e le corsi dietro, le aprii le cosce con le mani, vidi il buchetto del culo che si dilatava, presi il mio modesto cazzo e la inculai. Si, la impalai senza lubrificanti, senza preavviso! Lei urlò, si girò verso di me cogli occhi spalancati e poi sorrise, col sorriso più porco che avessi mai visto! Eccitatissimo ci detti dentro, per quel culo stretto e bollente. Quasi all’unisono quello sulla panca le sborrò in faccia, mentre io le venni direttamente in culo, tenendole le chiappe con le mani. Ci accasciammo tutti e quattro sulle panche, mentre lei, piena di sborra in faccia e sulla schiena, si infilò sotto la doccia. In cinque minuti era lavata e vestita e senza dire niente, uscì dallo spogliatoio. Noi quattro rimanemmo attoniti, pensando di avere finalmente qualcosa da raccontare agli amici.