Diario di maria - come sono diventata?
Data: 12/03/2024,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: forrestsherman, Fonte: Annunci69
... gusto.
Sentii che toglieva il dito e iniziava a spingere con due. Stessa procedura di prima, prima fa un po’ male, poi pian piano cominciava a piacermi e mi rilassavo.
Dopo qualche minuto con due dita, sentii che le toglieva e mi avvicinava la cappella al buchetto. Mi girai di scatto. Pensavo che avesse capito che se due dita erano così strette e che il suo cazzo sarebbe mai potuto entrare. Protestai.
“No” dissi convinta, ma a lui non sembrava importare.
Cercai di fermarlo con le mani, ma mi prese per i polsi e mi immobilizzò.
Cercai di divincolarmi, ma lui era più forte di me.
“No, dai, non voglio!” insistetti, ma la mia voce non dovette suonare convincente perché mi fece mettere con le mani sulle gambe di Paolo e Paolo stesso mi prese i polsi tenendomi ferma. “Ma che fa?!” Mi chiedevo. “Sono d’accordo?”
Non mi ero mai sentita tanto impotente come in quel momento, ma non potevo farci niente. Non potevo incolpare nessuno tranne me stessa per il guaio in cui mi ero cacciata.
Ero immobilizzata a pecorina sul tappeto di casa mia, con un ragazzo che mi teneva ferma e mi puntava il cazzo sulla faccia ed uno dietro che voleva sodomizzarmi .
Capisco che sono una puttana. Mi sentivo sporca, mi sentivo vacca ma non riuscivo a smettere di essere eccitata e di bagnarmi.
Andrea mi appoggiò la cappella al buchetto e cominciò a spingere. Non entrava. Non poteva entrare, non era fisicamente possibile.
Dopo qualche tentativo, si abbassò su di me e mi disse ...
... all’orecchio:
“Rilassati, ti piacerà.”
Le sue parole erano calde, non violente. Quello che mi sussurrò non era un ordine, ma un consiglio. Quindi abbassai le mie difese proprio nell’istante in cui lui tentava un altro assalto. Questa volta riuscì ad impuntare la cappella.
Mi faceva malissimo. Urlai di dolore. Ma lui non si fermò, continuava a spingere e si fece strada dentro di me.
Piago, grosse lacrime mi rigano le guance. Con la vista annebbiata dal pianto vedevo Paolo che mi guardava e sembrava più eccitato che mai. Continuava a tenermi ferma e il suo cazzo svettava duro e pronto all’orgasmo. Possibile che gli piacesse vedermi soffrire?
Ormai era tutto dentro. Andrea si fermò un istante ed oltre al dolore fortissimo riuscivo a sentire una sensazione si pienezza mai provata prima. Mi sembrava di avere la sua cappella in gola. Era una sensazione intensissima.
Iniziò a muoversi piano piano. Mi faceva ancora male, ma un poco meno dell’inizio. Sembrava che le pareti del mio culo avessero deciso di accettare l’intruso.
Pian piano mi rilassavo sempre di più e la sensazione di dolore non era più così enorme. C’era dell’altro oltre al male. Iniziava a piacermi questa nuova sensazione. L’idea di sentirmi violata nell’intimo mi faceva sentire sporca, ma la mia passerina sembrava apprezzare. Ricominciavo a bagnarmi.
Ricominciavo a godere.
Godevo nell’essere inculata. Chi l’avrebbe detto che prenderlo nel culo fosse così bello.
Mi piaceva. Mi piaceva sempre ...