1. Laragazza troppo bella - Parte 3


    Data: 26/08/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Judicael Ouango, Fonte: EroticiRacconti

    Il ragazzo di cui non sapevo il nome andò via lasciandomi riposare. Ero felice per lo specchio. Riposai un paio di ore prima di alzarmi. Dopo una breve doccia, tirai fuori le buste dello shopping che feci con Elena e provai le scarpe dapprima ovviamente, e poi i vestiti. Optai per un vestito verde in base ad un paio di scarpe col laccio che avevo deciso di mettere. Vesti il mio piede, poi il mio corpo, e rimasi davanti allo specchio cercando i difetti. Ogni donna lo fa. Si vede imperfetta, si vuole migliore. Non si tratta del brufolo, del seno troppo piccolo o troppo grande, del sedere floscio o tosto, ma si tratta di noi nel nostro intimo. L'insicurezza prende il sopravvento, e poi subentra la competizione... Di giunta, gli uomini, troppo banali per essere sofisticati, preferivano l'ovvio, non andavano oltre il sovrappeso, non perdonavano una ruga. È una regola che vale per ogni donna che cerca di valorizzarsi. Non esiste la moglie o madre che si lascia andare, lasciarsi andare è segno di abbandono, di distacco, di delusione ed amarezza. Il corpo è tempio, bisogna venerarlo fino alla morte. Cercavo di mettermi in posizioni per far risaltare il mio lato migliore, lo specchio, se potesse, avrebbe riso, e piuttosto tanto. Forse, tutti gli specchi, se potessero parlare, sarebbero stati una barzelletta generale. Tuttavia, mi trovavo bene alla fine, raccolsi le mie ultime cose e scesi quando il portiere mi avvisò che c'era il tassi ad attendermi.
    
    Il tassista passò tutto il ...
    ... tempo a guardarmi nello specchietto retrovisore mentre rispondeva a dei messaggi. Era sconveniente, non raro. Arrivammo a casa di Elena che come al solito ci fece aspettare un quarto d'ora. Quando scese, era sfavillante. Un vestito dorato che calzava il suo corpo a meraviglia. Il trucco, come sempre esagerato plasmava la sua bellezza trasformando il suo viso in una statua extraterrestre, un aliena. Vaporosa, abbondante nel sorriso, regale nel portamento. Il tassista diventò rosso. Raccontai ad Elena il mio pomeriggio e l'episodio col ragazzo di cui non ricordavo il nome. "Tu sei pazza. Io me lo sarei scopato." fu la sua riflessione. Poi tutta eccitata cominciò a dirmi quali sarebbero le personalità presenti alla cena quella sera. Pagammo il tassi e scendemmo davanti al lussuoso ristorante dove ci accolse un uomo elegante che ci accompagnò e ci fece accomodare. Eravamo state invitate da uomini che sarebbero arrivati dopo, come ogni persona importante. Non si sarebbero seduti con noi. Avrebbero fatto il loro show, mostrato il loro potere, bevuto spumante millesima e fatto battute banali e cretine. Ci tenevano a mostrare che mangiavano caviale e bevevano champagne a cena, dimostrare la grandezza dei loro attributi in un mondo che sapevano molto esclusivo. E quindi, eravamo li, amanti e corteggiate, a guardare senza vetrina la normalità della ricchezza, a toccarla con le nostri mani, ad assaggiarla con i nostri palati, a viverla per un istante, prima di tornare al margine. È come una ...
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