1. Il primo tradimento


    Data: 10/03/2024, Categorie: Prime Esperienze Autore: DonnaComplicata, Fonte: Annunci69

    Sono in ginocchio, il viso pieno... cola. Raccolgo tutto con le dita e nel farlo devo avere un'espressione particolarmente beata perché mi guarda e sorridendomi chiede: "posso dirti che sei veramente una maiala o ti offendi?".
    
    Sorrido sorniona. "Non mi offendi, lo so bene". Gli afferro il cazzo ancora duro, lo passo su una guancia per raccogliere ciò che resta e lo porto in bocca, per un ultimo assaggio. Bacio sulla cappella. "Ahahah sei veramente una troia".
    
    Blackout.
    
    Ha ragione. Come diavolo ci sono arrivata qui? Sia chiaro: l'ho voluto, e tanto, ma com'è successo?
    
    Sono nella doccia di casa mia, piango. Non avevo mai tradito prima e adesso mi sento una vera merda. Non me lo merito uno come lui, è la persona migliore del mondo. E' buono, comprensivo, non mi fa mancare nulla, ci amiamo. A letto è sempre tutto meraviglioso, mi scopa come voglio essere scopata ogni santa volta. Capisce sempre quando sono la sua principessa e quando sono la sua puttana.
    
    Non. Mi. Manca. Nulla.
    
    Eppure eccomi qui. Riavvolgo il nastro nella luce soffusa del bagno, tra un misto di acqua e lacrime che non sembrano volersi fermare.
    
    Ho conosciuto il mio amante ad una cena tra amiche. Amiche, porca puttana. Beh, con una di loro c'è stata una parentesi qualche anno prima, la mia amica speciale. Ma tant'è. Una di loro si porta dietro il fratello che è venuto a trovarla dalla Sicilia, visita la città per qualche giorno.
    
    Maledizione.
    
    Non lo stallone, non il figo da copertina, non ...
    ... il palestrato. Lui è l'uomo che quando lo guardi sorridere ti accorgi che i suoi occhi sorridono più delle labbra, e i tuoi con lui. Ti fotte il cervello prima di tutto il resto. Conversatore eccezionale, tocca tutti i tasti delle mie fragilità mentali, le mie debolezze messe a nudo e scopate una dopo l'altra da quella lingua che già desidero in posti meno nobili. Fa l'avvocato, le sue capacità oratorie sono notevoli. Ha charme.
    
    Rido di gusto. Lo guardo come non guardavo un uomo da troppo tempo.
    
    Benedico il momento in cui ci alziamo per pagare e andiamo via. In coda alla cassa mi si affianca e mi sorride. Infila una mano nella tasca del mio cappotto e credevo cercasse la mia, ma scoprirò più tardi che l'intento non era quello.
    
    Andiamo via, mi stringo nel cappotto incamminandomi verso la macchina. Ripenso ad ogni momento e quasi non mi accorgo del cartoncino nella tasca destra. Non capisco, ma posso intuire. E' il suo fottutissimo biglietto da visita. Avv. TalDeiTali, numero di cellulare, indirizzo.
    
    Faceva prima a dirmi "chiamami, troia".
    
    Scopro così che la sua visita in città è quasi conclusa, e le nostre chat sono piuttosto cariche di voglia. "Vorrei salutarti prima di andare via". Tradotto: no, non c'è bisogno di tradurre.
    
    Ancora non convivo, sono sola in casa. Posso ospitarlo.
    
    Lo accolgo come mi sento più a mio agio: sempre poco trucco, ma un bel rossetto acceso. Tacco alto, vestito corto, autoreggenti. Perizoma impercettibile. Sono perfetta, mi sento ...
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