1. Ammiraglio medico 3º parte


    Data: 08/03/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: Liliana1980, Fonte: Annunci69

    ... testicoli.
    
    Assaporai le palline per un bel pò, le soppesai, le baciai, le leccai, le mangiai.
    
    “sei proprio bravo, chi te lo ha insegnato deve essere stato un bravo professore o professoressa”
    
    Immagino stesse guardando il mio apparato genitale che aveva davanti agli occhi, anche se non lo vedevo, impegnato come ero a dargli piacere.
    
    Ero inginocchiato, sulla sua faccia, con le gambe piegate come uno scolaretto in castigo.
    
    Mi stavo gustando quel lecca, lecca, con tutti gli accessori, palle, cappella, bastone.
    
    Quando la sua resistenza si fece flebile, mi prese per i fianchi facendomi drizzare il busto.
    
    Lasciai a malincuore quel piacevole pasto, lascando che le mani rimasero strette al palo.
    
    “incredibile come sei bravo a far morire una persona”
    
    “non mi sembra che la sotto ci sia qualcosa di morto”
    
    Cavolo, ma ero proprio io che parlavo e mi comportavo in quel modo?
    
    Scacciai quella domanda dal cervello, non me ne fregava nulla, stavo facendo godere un uomo e il momento era fantastico.
    
    Sentii il suo sesso indurirsi ancora di più fra le mani.
    
    “Alvin hai un fiore fantastico”.
    
    “merito di mia madre che me l’ha fatto così bello”
    
    Continuò ad assaporare quella pesca purissima, era insaziabile, fra baci, lingua e naso, per non parlare delle dita che continuava a infilare dentro.
    
    Ero suo, la volontà di resistere era vinta.
    
    Non ce la facevo più.
    
    “Giorgio fammi tuo”.
    
    Oramai ogni freno inibitore era andato a farsi friggere, volevo, ...
    ... desideravo, bramavo sentire quel bastone esplorare il condotto anale.
    
    Desideravo urlare al cielo tutta la gioia che stava esplodendo dentro di me.
    
    “entra, non farmi morire di voglia”
    
    Non se lo fece ripetere due volte, si fermò e io potei finalmente girarmi verso di lui, accoccolandomi a smorza candela (penso si dica così),
    
    Il corpo steso, il pene rigido e sempre ben puntato, verso il tanto desiderato buchetto.
    
    Le mani mi presero per la vita, accarezzando la pelle liscia e delicata, come può esserla quella di un giovane ragazzo, le mie si appoggiarono sul caldo petto villoso e scuro.
    
    Sulla cappella, una goccia di presperma, segno che oramai aveva raggiunto la cima della montagna dell’estasi.
    
    Avevo letteralmente i fianchi e tutta la schiena infuocati; non resistevo più,
    
    Iniziai a calarmi su quel bastone duro e familiare dalle palle piene.
    
    Aiutando con una mano, indirizzai la cappella all’entrata dell’agognato tunnel.
    
    Entrò quasi da sola nel buco così invitante.
    
    Urlai leggermente e lui godette di questa mia semiverginità.
    
    Non era una bugia, era passato parecchio tempo dall’ultima volta che lo avevo preso da Lorenzo, potevo tranquillamente considerarmi tale.
    
    Era dentro!
    
    Cominciai a cavalcarlo.
    
    Lui spingeva da sotto come un toro che carica il torero, su e giù, il culetto se lo ingoiava letteralmente fino alle palle.
    
    Ad ogni profonda calata su quel tronco, il buco si arrotondava magnificamente, e i fianchi, sempre tenuti dalle sue mani, si ...
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