Una fantasia (Parte 3)
Data: 29/02/2024,
Categorie:
Voyeur
Tabù
Masturbazione
Autore: exhibiaita, Fonte: xHamster
... sia sulla situazione sia sulle mie gambe e il mio vestitino. Infatti...
“Chi è la ragazza”, chiese prendendo l'altro alla sprovvista. Non rispose. Non so come, ma quella mattina mi sentivo speciale. Sentivo di avere una soluzione per tutto, e fu così che dal nulla ampliai le assurdità di quella giornata. Mi allungai oltre il tassista e mi presentai stringendogli la mano e, nel tornare al mio posto scostai la camicia che rivelò per intero un'asta ancora testa e umida della mia saliva. Lui si affrettò a coprirsi, ma non fece in tempo
“Oh”, sobbalzo lo sconosciuto, “Scusa Carlo, non immaginavo...”
“Non ti preoccupare”, dissi io in preda a non so quale pazzia. Con la figa che inviava focolai in tutto il mio corpo guardai il nuovo arrivato mentre posavo un leggero bacio in prossimità del buchino di Carlo.
Giulio, così si chiamava l'altro, diventò immediatamente nervoso e confuso, probabilmente indeciso se andare o restare. Col cuore in gola e con una paura incredibile di essermi spinta troppo oltre uscì dalla macchina, camminai lentamente come per avere il tempo di ripensarci. Feci il giro completo dell'auto e infilai la testa nel finestrino. Da qui, probabilmente con le autoreggenti scoperte per la posizione, ripresi a fare ciò che stavo facendo prima di essere interrotta. Passarono solo pochi secondi prima di sentire le mani di Giulio addosso. Partì dal basso carezzandomi i fianchi e portandosi con sé il vestito. Col culo nudo e piegata in avanti continuai il mio ...
... lavoro di bocca (un po' più scomoso sì, ma molto più eccitante di prima).
Una volta ripresosi dallo shock, anche Carlo riprese a toccarmi mentre Giulio da dietro si complimentava con Carlo per la bella amica che si era trovato.
Dal canto mio era il delirio. La testa mi diceva che era tutto sbagliato e tutto troppo giusto allo stesso momento. Li feci fare mentre uno mi abbassava il vestito e l'altro lo arrotolava in vita, poi quando quello dietro mi allargò le anche e, mettendosi in ginocchio, prese a leccarmi, capì che non avrei trattenuto l'orgasmo. In un attimo di lucidità riuscì ad aprire la portiera per essere più comoda durante l'atto. Ogni volta che arrivavo in fondo all'asta di Carlo sentivo la lingua di Giulio altrettanto profonda, poi lo sentì arrivare, violento ed incontrollabile mi fece contorcere e mettermi in ginocchio mentre dalla bocca mi uscivano rivoli di saliva e parole di godimento ad alta, altissima voce.
Sudavo e tremavo allo stesso tempo, finalmente sicura di aver fatto la scelta giusta. I due parlavano e parlavano e toccavano e toccavano. Fu Giulio a sollevarmi da terra. Il suo cazzo era fuori dalla zip dei jeans, rugoso e teso verso di me, più corto di quello di Carlo, ma altrettanto duro. Se lo stava tirando avanti e indietro e mi incitò a continuare. Lo afferrai con una gran voglia di vederlo schizzare e ben presto mi ritrovai Carlo dalla parte opposta, con i pantaloni che toccavano terra e l'uccello contro la mia mano. Li segai entrambi e li ...