Incontro notturno (dicembre 2005)
Data: 28/02/2024,
Categorie:
Sentimentali
Autore: SilviaR, Fonte: EroticiRacconti
... possibile tanto era bello e coinvolgente. I nostri corpi credo che in quel momento, facessero parte di un'altra dimensione, una dimensione non terrena, una dimensione fatta di puro spirito, una dimensione che ci librava nell'aria, in uno spazio fuori dal tempo che c'eravamo creati solo ed esclusivamente per noi.
La realtà del contatto delle nostre labbra, delle nostre bocche e delle
nostre lingue ci hanno richiamato come per incanto alla realtà. Ci hanno fatto capire che eravamo vivi, desiderosi di stringerci con forza,
desiderosi di assaporare fino in fondo i nostri baci, desiderosi di
compenetrarci uno con l'altro.
Volevamo sentire i nostri corpi appiccicati, desideravamo toccare con le mani la pelle per meglio godere quegli attimi cosi sublimi che il desiderio represso ci aveva portato ad accumulare. Desiderio represso l'uno dell'altro che solo ora cercavamo di recuperare in quegli attimi quasi avessimo paura che subito dopo la nostra vita avesse termine.
Ti baciavo, sospirando, con foga, ti leccavo tutto il viso, ti mordicchiavo le labbra, ti baciavo i lobi, il collo, il mento. Era bello sentire ancora la tua barba a contatto con la pelle del mio viso, delle dita, del palmo della mano. Ancora più bello era sentire le tue mani accarezzarmi la schiena, le tue unghie percorrermi la spina dorsale fino alle ...
... fossette sopra le reni, le tue mani accarezzarmi i fianchi sotto i seni.
Mi piaceva sentire i miei seni premuti contro il tuo petto, talmente schiacciati da farmi male, da farmi quasi mancare il respiro. La nostra voglia era davvero tanta, il desiderio di impadronirci dei nostri rispettivi corpi stava prendendo il sopravvento. Da un momento all'altro il nostro
istinto animalesco ci avrebbe portato a fare una pazzia proprio lì
sull'auto, senza minimamente pensare che eravamo parcheggiati in un luogo pubblico.
Un lungo e improvviso colpo di clacson di un TIR fracassone ci ha fatto sobbalzare e tremare di paura. Le nostre effusioni hanno avuto termine, i nostri corpi sono svaniti e tornati nella loro realtà. Improvviso e repentino è stato a questo punto il mio risveglio ad occhi sbarrati ed impauriti con il cuore che batteva a mille, con il corpo imperlato di un leggero sudore freddo.
Seduta tremante sul letto ho guardato l'orologio, le lancette fluorescenti mi comunicavano che mancavano 5 minuti alle 5 di mattina. Mio marito russava
tranquillo sdraiato accanto a me, aveva un sorriso beato e rilassato. L'ho guardato attraverso un altro mio sorriso sornione scrollando la testa. Mi sono coricata rimboccando bene le coperte per non prendere freddo ed ho capito che non avrei più dormito per il resto della giornata.