La sorpresa al cornuto (racconto) cap. 3 di 3
Data: 28/02/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69
... per portarlo esattamente a quel punto.
«Non vuoi aiutarmi?» concluse infatti.
Stefano, ormai quasi privo di volontà propria e guidato solo dall’istinto sessuale, si avvicinò al trio e si mise in ginocchio di fronte alla moglie. Sia Veronica che i suoi amanti si erano fermati, quasi trattenendo il respiro, come se fossero consapevoli dell’importanza del momento.
Il desiderio più profondo, più inconfessato di Stefano era stato messo a nudo. Essere umiliato e dominato dai bull di Veronica, di fronte a lei.
Lentamente avvicinò la bocca alle due cappelle, di cui inspirò l’afrore mascolino mescolato a quello della fica e del culo di sua moglie, in cui erano stati fino a pochi istanti prima. Veronica tirò fuori la lingua per accarezzarle entrambe, invitando così Stefano a fare altrettanto. Guardandola negli occhi, lo fece.
Sapore di cazzo, pensò mentre la lingua passava sulle cappelle lisce e dure, intrecciandosi con quella di sua moglie.
Il resto accadde così velocemente che quasi non se ne rese conto.
Gatti lo afferrò per i capelli e gli spinse la mazza in gola.
«Ingoia il cazzo, cornuto» lo apostrofò l’uomo con un grugnito di soddisfazione.
Cercò di rilassarsi, lasciando che l’uomo che si era scopato sua moglie facesse lo stesso anche con lui. Ormai sottomesso al maschio alfa, si sentiva umiliato e allo stesso tempo follemente eccitato.
Dopo un lunghissimo minuto Pino diede il cambio a Gatti, mentre Veronica si faceva un ditalino appassionato. ...
... Continuarono a scoparlo in bocca, alternandosi, per parecchi minuti, poi lo costrinsero a prendere in bocca entrambi i cazzi contemporaneamente.
Le grosse cappelle dure lo costrinsero a spalancare le fauci come un serpente. Gli occhi gli lacrimavano per lo sforzo.
Sentì che entrambe le mazze diventavano più dure, poi fu quasi soffocato da una diluviale doppia scarica di sborra accompagnata dai grugniti soddisfatti dei due bull.
Perse il conto di quanti schizzi lo inondarono, ma non meno di dieci tra tutti e due.
«Non ingoiare» gli ordinò Veronica che, allontanati con un gesto i due uomini, prese a baciarlo e a leccare lo sperma che gli era colato sul mento.
«Sei felice amore?», gli chiese, dopo aver deglutito un boccone. «Ora voglio la tua.»
Lo fece alzare in piedi e cominciò una pompa appassionata.
«Sì» rispose Stefano, «sì, sì, sì…»
Sentiva in bocca il sapore poco familiare dello sperma di entrambi i bull che lo avevano dominato e si chiese cosa lo aspettasse in futuro.
La carezza orale di Veronica era troppo intensa per resistere più di pochi minuti, soprattutto a causa dell’enorme all’eccitazione accumulata fino a quel momento.
Quando venne, ebbe la sensazione di essere un fiume in piena nel momento in cui disintegra una diga posta incautamente lungo il suo corso.
Riempì la bocca di Veronica con tanta di quella sborra che lei non riuscì a tenerla in bocca tutta. Mentre godeva, la guardò negli occhi e vi lesse qualcosa che non vedeva da tanto, ...