1. Tangibilmente fiammante


    Data: 25/02/2024, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... fica villosa. Di persona la preferisco, perché ha un richiamo di selvatico, un rimando di spontaneo e di dissoluto, capace di trattenere maggiormente i ferormoni e gli effluvi tipici che incendiano il maschio. Apprezzo inoltre, che la femmina “coltivi il suo orto come meglio le piace” e mi dichiaro un favorevole fiancheggiatore se possiede la “foresta tra le gambe”. Per me, la donna, è in tale maniera zeppa d’erotismo e la sua fica pelosa è un boschetto avventuroso e indiscutibilmente pieno di misteri. Secondo me, oltre a ciò lo ribadisco e lo sottolineo ancora, il cespuglio è insomma un simbolo comprovato e un marchio inconfutabile di femminilità, in qualche modo perfino di purezza e di virtù. Nondimeno, io finisco per sborrarci sopra molto volentieri.
    
    In quel mentre io identificavo che Dora era alquanto sobillata, entusiasmata e predisposta ad ospitarmi, mentre distinguevo che guizzava dalla fremente smania, intercettavo in aggiunta il suo fresco e penetrante effluvio di donna lasciva in bollore, giacché quell’impudica e sfrenata presentazione m’allettava oltremisura, lusingandomi in un contegno incontrollabile e totalmente avvincente, mettendomi lestamente a soqquadro le membra e le pulsioni. Dopo cominciai a toccarla trovandola abbondantemente bagnata, in maniera sapiente giocai con la sua eccitazione, sfiorando, stringendo e roteando sul clitoride mentre la musica e il film continuava.
    
    In seguito avvicinai le labbra, la baciai e la leccai profondamente, assetato e ...
    ... bramoso di lei, finché non arrivarono le prorompenti e incontenibili contrazioni d’un forte e formidabile orgasmo. Io gli leccai la fica, dopo mi slacciai finalmente i jeans, in quanto ero praticamente eccitato da ore, senz’indugio scivolai in lei, aderendo perfettamente al suo umido e stretto intimo, sicché m’intrufolai in modo lento provocandole un nerboruto gemito, poi iniziai a godermela. Mi presi tutto il tempo necessario, alternando spinte rapide a lente, lievi a profonde, finché la sentii godere mentre emetteva poderosi e indomabili strilli di piacere. In quel preciso istante stabilii d’arrischiare compiutamente, poiché m’allontanarsi e mi rivolsi determinato verso il suo pertugio più angusto, peraltro roseo e stretto, leccandolo rapidamente e spingendo adagio. Durante il tempo in cui Dora gemeva, io entrai di nuovo in lei, nel frattempo sullo schermo i cosacchi dello Zar scendevano la scalinata, sparando sulla folla di civili. Lei continuava a squadrare i dettagli, poi giunse infine l’occhio della madre e pure la carrozzella del bambino, che infine precipita lungo lo scalone. La feci voltare di fronte a me, proseguii ancora per pochi istanti finché non mi trattenni più e sborrai diffusamente sopra la sua pelosissima e odorosa fica la mia candida e abbondante essenza, sperimentando un orgasmo energico e sfrenato, in seguito m’appoggiai su di lei stringendola e baciandole il collo, quindi m’avvicinai al suo orecchio sussurrandole:
    
    “E’ stato veramente fantastico Dora, ...
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