1. Quando tutto ebbe inizio 1: rino


    Data: 21/02/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales, Fonte: Annunci69

    ... quella pelle che scorreva sopra altra pelle.
    
    “Piano, piano, non fare forte che mi fai male. Non tirare troppo in giù.”
    
    Seguii il consiglio: “sega! Mi stai facendo una sega. E’ questo fare una sega. Adesso hai capito?”
    
    Feci di sì e tolsi la mano e, stupidamente, ritornai a quanto aveva detto prima: “ma tu con gli altri… Ma come vi fate le seghe?”
    
    “Apriamo La Base sulle donne nude e ci mettiamo in piedi intorno e andiamo tutti di mano fino a che si schizza.”
    
    “Si schizza?”
    
    “Dai! Non sai neanche questo?”
    
    Rimasi di merda e lui si sentì in dovere di “iniziarmi” in questo nuovo mondo.
    
    “Si, schizzare. Adesso ti faccio vedere” e cominciò. Prima piano, poi più in fretta. La mano andava su e giù: “vedi?” Continuò per alcuni minuti mentre i miei occhi erano come ipnotizzati dalla punta del pene che scivolava fuori dal pugno ritmicamente.
    
    “Manca poco. Ti accorgi che manca poco perché ti viene come un solletico forte dentro il pipino.”
    
    Andò avanti ancora un po’ e quindi, quasi trionfante esclamò: “ecco! Ecco sto per schizzare!”
    
    Improvvisamente alcuni fiotti di un liquido bianco uscirono, prima uno, poi un altro infine un terzo che gli sporcò la mano.
    
    “Ho schizzato! Lo fai anche tu? Ormai sei pronto, ce l’hai duro.”
    
    Rimasi sorpreso e ...
    ... spostai lo sguardo dal suo pene al mio. Aveva ragione. Non me ne ero accorto ma era duro e dritto.
    
    “Cazzo se ce l’hai grosso!”
    
    Effettivamente era ben più grosso del suo che, a vista d’occhio, si stava ridimensionando…
    
    “La sai la canzoncina, vero? Chi non si fa una sega in compagnia...”
    
    Rise e mi afferrò proprio lì cominciando a farlo scorrere nel òpugno: “cazzo se è grosso. Non riesco nemmeno a chiudere la mano. Vuoi che te la faccio io la sega o vai avanti tu?”
    
    Gli spostai la mano mettendoci sopra la mia e afferrando il mio coso cominciai a masturbarmi. Ancora oggi non so dire perché lo feci.
    
    Ricordo benissimo che ci misi pochissimo e senza quasi provare alcunché schizzai copiosamente qualcosa di molto più liquido e quasi incolore. Quando mi accorsi che una parte era finita sulla mano, quasi schifato, smisi e mi pulii sull’erba.
    
    Giorgio si mise a ridere commentando scherzosamente. Poco dopo ci rivestimmo. Da allora comincia a masturbarmi segretamente, provando sempre maggior piacere nel farlo. Anche le passeggiate in bicicletta con Giorgio divennero quasi quotidiane e, giorno dopo giorno, cominciammo a scoprire sempre cose nuove…”
    
    “E Giorgio lo vedi ancora?”
    
    “No, ci siamo persi da quando si è sposato. Saranno ben più di trent’anni...” 
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