Quando tutto ebbe inizio 1: rino
Data: 21/02/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales, Fonte: Annunci69
... raggiungendo un fossato dove avevamo deciso di fare il bagno. Io avevo undici anni, lui dodici.
Raggiunta la nostra meta ci spogliammo in fretta, desiderosi di tuffarci. Io mi fermai alle mutande, Giorgio si tolse tutto e, per un attimo, prima che entrasse in acqua, fissai lo sguardo sul suo culo bianco. Poco dopo eravamo intenti a schizzarci, incuranti della temperatura non proprio ottimale, e felici di sguazzare in quella pozza.
Quando fummo sazi di quel gioco, usciti dall’acqua, ci stendemmo al sole sull’erba per asciugarci.
Poco dopo Giorgio mi disse che era meglio se mi fossi tolto le mutande perché si sarebbero asciugate più in fretta. Indugiai ma convenni con lui e, dopo avergli chiesto di non guardarmi lì, le sfilai.
“Ah! Ma ce l’hai proprio grosso.”
“Dai!”
“No, no, è vero, guarda il mio.”
Abbassai gli occhi ed effettivamente aveva ragione. Quel fagottino che avevo tra le gambe era quasi il doppio del suo. Mi sentii in imbarazzo e provai a cambiare discorso ma lui ritornò di nuovo lì: “ma ce l'hai anche lungo?”
Buttai un: “non lo so.”
Al quale rispose con uno spiazzante: “ma ti fai le seghe?”
Certo che non me le facevo. Anzi, avevo solo una vaga idea di cosa fossero e nemmeno tanto giusta ma di questo me ne accorsi troppo tardi, quando lui scoppiò a ridere e, con aria da maestro mi spiegò cos’erano.
Ci rimasi male ma mi sentii anche peggio quando mi disse che con altri suoi amici, sfogliando un catalogo de La Base, si masturbavano ...
... tutti assieme.
Chiesi chi fossero, perché in un piccolo paese ci conoscevamo quasi tutti, ma disse che doveva mantenere il segreto e, con aria di chi la sa lunga, mi confidò che anche sua madre faceva quella cosa lì a suo padre: “li ho visti. Lei lo prende proprio lì con la mano e poi va avanti per tanto fin quando lui le monta sopra come per fare i figli”. Mi disse proprio così. Risposi qualcosa che evidentemente gli sembrò così sbagliato da farlo alzare in piedi, prendersi il pene con la mano, e iniziare a masturbarsi: “vedi, si fa così. Adesso è piccolo ma piano piano cresce. Vedi che cresce.”
Si, questo lo sapevo, anche se non avevo capito come potesse succedere, perché, qualche volta anche il mio diventava più grande. Un giorno fu proprio la mamma a sgridarmi perché si accorse che avevo un’erezione… Ma non mi spiegò né il motivo della sua sfuriata né perrchè mi fosse diventato così.
Comunque Giorgio continuò, fermandosi ogni tanto, per farmi vedere come si trasformava. Alla fine, soddisfatto esclamò: “ecco, così è al massimo. Senti come è duro.”
Non avrei voluto farlo ma lui continuò ad insistere: “prendilo con la mano. Mica ti mangia. Non avrai paura?”
Punzecchiato in quel modo mi sentii obbligato a farlo e così allungai la mano e gli afferrai il cazzo. Non provai nulla di particolare mentre lo strinsi nel pugno: “sì, è proprio duro.”
“Hai visto come lo muovevo? Prova a farlo.”
Non ci vidi nulla di male e lo feci. La sensazione fu strana con tutta ...