Lampi di azzurro sotto il cielo vaniglia
Data: 18/02/2024,
Categorie:
Etero
Autore: hydemoon2011, Fonte: Annunci69
... piacere.
Mi masturbo piano. Il prepuzio scorre sul glande perfettamente lubrificato. Mi avvicino e mentre la guardo regalarsi piacere le sfioro il viso con la punta gonfia e paonazza. L’appoggio sulle labbra che lei schiude, golosamente. Estrae la lingua e lascia che io, maneggiando il mio stesso desiderio come se fosse un martelletto, lo faccia risuonare generando liquide note al contatto con la morbida superficie.
Il piacere arriva improvviso. Senza rendermene conto, supero la soglia in un istante. La carne e debole e l’immagine che mi si para davanti è il battito d’ali di una farfalla che genera la tempesta al di la del razionale.
Un fiotto caldo le colpisce il viso, nel suo sguardo c’è sorpresa. Quella goccia pesante di poco prima, persa nella polvere, era solo un piccolo anticipo della poggia che sta per colpirla. Al primo ne segue un secondo, altrettanto copioso che le riga una guancia e poi scivola veloce verso il basso. Lo stupore e il piacere per quello scroscio improvviso la fa mugolare ma questa volta, con un gesto agile, si porta la mano verso il volto raccoglendo quel caldo rigagnolo prima che cada a terra mentre con l’altra non smette di infliggersi piacere, aumentando il ritmo.
Sa che il suo piacere amplificherà il mio, ne abbiamo parlato a lungo durante le nostre chiacchierate notturne ed ora che le parole hanno preso l’appassionata concretezza, non si risparmia. I suoi movimenti sono concitati. Indice e medio, adesi, spingono sul clitoride ...
... danzando sfrenatamente, a tratti scivolano in profondità, stuzzicando alla radice il desiderio rendendo l’orgasmo ineluttabile. Rimane in bilico sul ciglio dell’estasi ancora qualche istante, affonda di nuovo le dita nella fessura arrossata della sua concupiscenza con decisione, profondamente e poi, irrigidendosi e vibrando sul sedile, esplode gemendo lascivamente, vinta anche lei da Eros.
Ad occhi chiusi, immersa nelle sue sensazioni, seguendo un istinto atavico e irresistibile, mi sfila dalla mano la mascolinità ancora palpitante, scossa dagli ultimi fremiti di piacere e con voracia, la fa sparire tra le labbra, stillando il mio nettare fino all’ultima goccia.
Io, dall’alto, la osservo mentre si nutre del mio piacere e forte della mia posizione predominante, con la voce profonda e calda le dico. “Fammi sentire il tuo sapore ”. Spalanca gli occhi fulminandomi con l’azzurro languido e cristallino del suo sguardo. Senza privarsi della mia carne che avvolge fino quasi a farla sparire nel calore della bocca deliziosa, riesce ad abbozzarre un cenno di sorriso prima di sfilare la mano dalle cosce e protenderla verso di me, in alto, li dove le mie labbra fremono. Mi sfiora il mento con le dita. Sono bagnate. Le fa scivolare nella mia bocca schiusa. Le avvolgo con la lingua, le accarezzo e colgo quel aroma di femmina che tanto ho desiderato.
Lentamente la tensione cala, come dopo una tempesta, torna la calma. Lei fa scivolare le dita fuori dalla mia bocca ed io faccio lo stesso ...