1. Incesto - 1


    Data: 17/02/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... al petto le braccia.
    
    Non era tanto la delusione a farlo star male, quanto la vergogna per essersi esposto così goffamente e la consapevolezza di aver provocato una frattura forse insanabile con l’amato fratello. Ma ormai la frittata era fatta!
    
    Perché non era stato zitto? Perché aveva dovuto comportarsi così da stupido? Doveva immaginarlo che il fratello avrebbe reagito in quel modo. E adesso? Come riparare? Con quale coraggio, con quale faccia tosta avrebbe potuto ripresentarsi a lui? E per dirgli cosa? non è vero niente?
    
    In quel momento sentì bussare leggermente. Sollevò la testa, sconvolto, disse:
    
    “Chi è?”
    
    E la porta si socchiuse, lasciando entrare Mino. Indossava ancora la canottiera multicolore e gli slip stazzonati. Si avvicinò, si sedette accanto a lui sulla sponda del letto.
    
    “Scusami - mormorò, passandogli un braccio sulle spalle - Non avrei dovuto parlarti così.”
    
    “No, scusami tu.”, disse Val, rannicchiandoglisi contro.
    
    Stettero un pezzo in silenzio. Val sentiva battere sotto l’orecchio il cuore di Mino e si sentiva prendere da un indicibile struggimento.
    
    “E’ vero quello che mi hai detto prima?”, riprese Mino.
    
    “Lascia perdere, per favore.”, si scosse Val, staccandosi da lui e facendo per alzarsi.
    
    “E’ vero?”, insistette il fratello.
    
    Senza rispondere, con le guance in fiamme, Val si alzò e si allontanò di qualche passo, poi si voltò, gli cadde in ginocchio davanti e affondò il volto nel suo grembo, cingendolo con le braccia. Sentiva ...
    ... l’aroma acre dell’inguine del fratello, sentiva sotto la guancia il calore del pene, attraverso il sottile tessuto degli slip, il suo lento indurirsi. Quando fu turgido, Val sollevò lo sguardo, si fissarono negli occhi e dopo un lungo momento, Mino accennò di sì con la testa.
    
    Senza muoversi dalla sua posizione, con il cuore in tumulto e un groppo alla bocca dello stomaco, Val infilò, allora, la mano sotto gli slip del fratello e, sia pure con un certo impaccio, estrasse di lato il cazzo in piena erezione e i coglioni morbidi. Non immaginava che fosse così grosso… Lo tenne stretto nella mano, meravigliato nel sentirlo così caldo, così duro, sotto la guaina carnosa… Il glande era interamente ricoperto dallo spesso prepuzio. Val non sapeva decidersi: all’improvviso non sapeva più cosa fare, nonostante tutte le volte che si era figurato quel momento.
    
    “Scappellalo…”, gli suggerì dolcemente Mino, trattenendo a stento la frenesia che si era impadronita di lui.
    
    E Val lo scappellò, piano piano, beandosi nel veder emergere dall’orlo increspato del prepuzio la punta rosea e poi l’intero corpo del glande, come un piccolo elmetto dagli orli svasati. L’odore si fece più intenso, più acre, ma a Val piacque: era l’odore del cazzo, l’odore di suo fratello in calore. Val chiuse li occhi, accostò le labbra e senza esitare ingoiò l’intero glande, restando un momento ad assaporarlo. Quante volte lo aveva immaginato, sognato, desiderato… e quante seghe si era sparato immaginando minutamente ...