Diario di un usuraio 10 l'amica della madre di irene
Data: 08/02/2024,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: padrone29, Fonte: Annunci69
... ci deve ancora dare.”
Mentre parlavo fui interroto da un bussare leggero alla nostra porta, era la cameriera di cui ci eravamo scordati e Irene era felice di rivederla.
“Ciao, benvenuta! Ti dispiace togliere quegli orribili jeans e mostrare la merce?”
Si chiamava Nunzia, era sposata da poco tempo, prendeva circa 800 euro al mese e arrotondava con le mance. Si spogliò mettendo gli abiti sulla poltrona e rimase in attesa di ordini coprendosi le tette e la figa con le mani.
Intervenne Irene e le diede i mille euro. Poi se la portò a letto e si mise a carponi su di lei, con la sua figa sulla bocca di Nunzia che si ritraeva schifata.
“Non hai mai leccato una donna? Ti ho pagata e adesso fai quello che voglio, altrimenti chiamo la direzione e gli dico che sei venuta ad offrirti per una marchetta.”
Nunzia era sconvolta, aveva accettato di farsi scopare da me per quel mucchio di soldi, ma leccare una donna proprio non ci riusciva. Irene aveva preso in mano il telefono, rimanendo nella stessa posizione in attesa della sua lingua.
“Ti decidi o chiamo la direzione?”
Con disgusto Nunzia cominciò a leccare i peli di Irene, la quale aprì la figa e gliela calcò in bocca facendo beccheggiare il bacino.
“Dai forza con quella lingua, voglio che me la fai entrare fino in fondo, entraci dentro…”.
Se la stava godendo e continuò fino a godere.
“Dai è tutta tua.” Mi disse
La misi a pecorina e infilai il cazzo in quel culetto morbido e tenero. Incominciai a ...
... sbatterla senza fermarmi, non so quanto tempo rimasi a pompare, ma alla fine mi rovesciai sul letto esausto. Mentre provava a rivestirsi Io e Irene sghignazzavamo vedendo che non riusciva neanche a infilare le gambe nei jeans da quanto tremava.
Riuscì comunque a vestirsi e andare via e noi la seguimmo da lì a poco.
Appena arrivati in ufficio, mentre si rideva ancora di Nunzia, arrivò una telefonata era la madre di Irene
“Ciao, come stai, ho tanta voglia di vederti…” disse
“Chi ti credi di essere? Mi hai stufato con questo tu. Non siamo mica amici! Sei solo una troia che mi sono scopata!” le risposi
“Mi scusi mi sono fatta prendere dalla contentezza di presentarle una mia carissima amica che desidera diventare sua cliente e non solo….a questo punto non le chiedo di venire nel mio studio, ma le chiedo il permesso di venire da lei con la mia amica.”
“Credo che sia meglio, spero che non mi farai perdere tempo.”
“Le chiedo solo di essere un po’ indulgente con la mia amica, è un po’ timida.”
“Conosce le regole della casa?”
“Certo, per quello sono lieta di presentargliela.”
“Vedremo, puoi pure venire.”
Appena arrivate Irene chiese alla madre:” lo fai tu un caffè per il dottore e per la tua amica?”
Lei andò, subito dopo il bacio di rito che io prolungai volutamente, mentre infilavo una mano sotto la gonna per far capire all’amica che non era entrata in un collegio di educande
Dopo avermela presentata era andò a fare il caffè.
Jennifer così si ...