1. Vergine


    Data: 01/02/2024, Categorie: Etero Autore: Astarte, Fonte: RaccontiMilu

    ... slacciò la cintura che teneva chiuso l’abito, mentre Martina gli slacciava i bottoni dei jeans e abbassava la zip, liberando il membro teso dai boxer.Sotto il vestitino indossavo un abito a sottoveste bianco, con una scollatura vertiginosa e così corto da coprirmi appena i glutei. Eugenio riconobbe quel vestitino, lo avevo indosso in alcune delle foto che gli avevo inviato e sapevo che lo aveva trovato particolarmente eccitante. Abbassò le spalline con un gesto brusco e si avventò sui miei seni per leccare e succhiare i capezzoli.Martina sapeva che Eugenio andava pazzo per le mie tette, così come sapeva che lei con la sua prima non poteva competere, così, mossa forse da gelosia, strinse il cazzo del ragazzo tra le dita e si accucciò per prenderlo tra le labbra.Quando avvertì il calore della bocca di Martina attorno al suo cazzo Eugenio si lasciò sfuggire un gemito roco contro la pelle dei miei seni, poi abbassò lo sguardo, credo per godere dello spettacolo di quella bocca che saliva e scendeva lungo la sua asta tesa.Li lasciai fare, ammirando anche io la tecnica della mia coinquilina, la perizia con cui si prendeva cura del cazzo del nostro amico, leccandolo, succhiandolo, ingoiandolo fino a quasi farlo sparire nella propria gola, poi mi alzai dal divano, mi liberai del vestito e mi inginocchiai tra le gambe di Eugenio.Martina capì cosa stava per accadere e si fece da parte. Eugenio guardò frastornato i miei seni, sodi, bianchi come latte e con le aureole di un rosa ...
    ... chiarissimo, e il suo cazzo ebbe un guizzo.– Vuoi che ti faccia un lavoretto con queste? – gli domandai, mentre con le mani mi palpavo i seni.– Oh sì, cazzo se lo voglio… – rispose, quasi senza fiato.La mia era stata una domanda retorica, nelle email che ci eravamo scambiati Eugenio aveva più volte detto quanto gli sarebbe piaciuto farsi fare una bella spagnola da me, sentire le mie tette attorno al suo cazzo.– C’&egrave un piccolo prezzo da pagare, per questo – dissi, mentre lasciavo che il suo uccello sfiorasse i mie seni, – Voglio essere la tua prima donna, la mia dovrà essere la prima fica in cui affonderai il cazzo – Non so perché mi eccitasse tanto l’idea di farmi scopare da un vergine, fino a quel momento avevo sempre avuto e voluto uomini con una certa esperienza tra le lenzuola, alcuni dei miei partner avevano l’età di mio padre, qualcuno avrebbe potuto essere persino mio nonno’ lui era forse solo un’eccezione che conferma la regola.Eugenio annuì senza staccare lo sguardo dalle mie tette, così lasciai che il suo uccello, ancora umido della saliva di Martina, si insinuasse tra i miei seni e lo strinsi.– Oh, sì, muoviti tesoro, dai – mi incitò, e io non mi feci pregare. Iniziai a scendere e salire, facendo scorrere il suo cazzo tra le mie tette. Martina, che nel frattempo si era liberata dei vestiti e del reggiseno rimanendo in perizoma, si inginocchiò accanto a me e ogni tanto si chinava a leccare il glande di Eugenio che spuntava arrossato tra i miei seni. – Cazzo, così mi ...