1. Vergine


    Data: 01/02/2024, Categorie: Etero Autore: Astarte, Fonte: RaccontiMilu

    – Siamo a casa! – annunciò la voce di Martina dall’ingresso.Finalmente, pensai, era uscita di casa da più di un’ora e iniziavo a temere che lei e il nostro ospite fossero stati risucchiati da un buco nero. Mi guardai per un attimo nello specchio appeso dietro la porta della mia camera, l’abitino di lana bianco che indossavo mi donava un’aria angelica, smentita solo in parte dalle gambe che erano lasciate quasi del tutto scoperte.Lasciai la mia stanza ed andai verso il salottino che condividevo con le mie coinquiline, Martina e Giulia. Giulia era tornata dai suoi per il fine settimana, mentre Martina era lì, che si toglieva il cappotto. Accanto a lei se ne stava immobile il nostro ospite, Eugenio.– Ciao – li salutai, avvicinandomi ad Eugenio per scoccargli un bacio su una guancia.Lui e Martina si erano conosciuti online. Nonostante lui fosse ancora vergine le loro conversazioni erano state fin dall’inizio molto intime e Martina mi aveva confessato che tutte le porcate che lui le scriveva la facevano impazzire d’eccitazione… Così, per curiosità, le avevo permesso di passare il mio indirizzo email ad Eugenio. Lui si era dimostrato da subito molto intraprendente, almeno a parole, e mi aveva fatto virtualmente compagnia per alcune serate regalandomi molti orgasmi. Mi aveva convinta a passargli alcune mie foto, con il risultato che si era letteralmente innamorato delle mie tette. Eravamo passati presto alle videochiamate e alla fine vedersi per rendere reali quelle fantasie era ...
    ... stato automatico. Così Eugenio ora se ne stava lì, davanti a noi, con un’espressione a metà tra l’eccitato e l’indeciso.– Possiamo offrirti qualcosa? Birra, vino, – domandò Martina.– Una birra andrà benissimo – rispose il ragazzo, sfilandosi il giaccone.Mentre Martina spariva in cucina presi Eugenio per mano, – Vieni a sederti – gli dissi, guidandolo verso il divano. Lasciai che si accomodasse, poi mi misi accanto a lui, con le gambe raccolte, così vicina che le mie ginocchia premevano contro la sua coscia. Scambiammo qualche parola sul suo viaggio e sull’appartamento dove vivevamo, poi Martina tornò e porse la bottiglia di birra ad Eugenio prima di sedersi al suo fianco, anche lei tanto vicina da premergli i seni contro il braccio.– Siamo molto felici che tu sia venuto a trovarci – disse, – Siamo sicure che questo weekend sarà indimenticabile… – aggiunse, con un sorriso malizioso sulle labbra piene.Eugenio buttò giù una lunga sorsata di birra poi annuì, – Credo anche io… –Senza perdere altro tempo, quasi ci fossimo messe d’accordo, io e Martina cominciammo ad accarezzare le cosce di Eugenio, arrivando ben presto a sfiorare il suo cazzo attraverso la stoffa dei jeans e fu subito evidente che il proprietario di quel bel randello gradiva le nostre attenzioni.Avvicinai il volto a quello di Eugenio e lo baciai, lui rispose al bacio infilandomi la lingua in bocca, avido e determinato. Poteva essere vergine, ma l’istinto lo guidava alla perfezione: posò la birra sul tavolino e poi mi ...
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