Roberto, il figlio del mio vicino
Data: 19/01/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... sexy che questo provocò nella sua gola.
Capii che l’avrei scopato; era il ragazzo più bello che avessi mai toccato e non era certamente vergine, se i rumors erano veri.
Se si lasciava inculare ogni notte sulla spiaggia da quei ragazzi, perché no dal cazzo di un uomo?
Le mie mani scivolarono alle sue gambe nude e le liberai di jeans e mutande così tutto quello che ora indossava erano le scarpe.
Aprì di nuovo gli occhi per guardarmi. Non c’era paura in quello sguardo fisso pallido e bello.
“Cosa stai facendo? “ Disse esalando uno sbuffo di fumo.
“Ti spoglio.” Dissi alzandomi e togliendomi i vestiti.
Nessuno di noi di era preso la briga di chiudere le tende prima di cominciare il nostro piccolo gioco. Pensai che le finestre sporche fossero sufficienti ad evitare guardoni e la casa dall’altra parte della strada era la mia, quindi non c’era nessuno che potesse spiarci.
Si tolse di bocca la sigaretta e mi guardò incuriosito mentre mi strofinavo il cazzo duro.
“Ti piace scopare, non è vero?” Gli dissi. “Ho sentito che ti piace essere inculato e succhiare il cazzo. E’ vero?”
Lui alzò le spalle senza confermare né negare.
“Fai sesso con quei ragazzi coi quali ti trovi sulla spiaggia?” Lo pressai ansioso di avere la conferma dalle sue labbra sexy.
Dopo un momento accennò col capo.
“Non con tutti.” Disse. “La maggior parte non mi piacciono. Ma un paio di loro sono eccitanti. A loro piace farmi e mi danno la roba per andare con loro.”
Mi ...
... avvicinai alla sua testa e gli carezzai i capelli.
“Ti spogli così per loro?”
“No” Praticamente bisbigliò, i suoi occhi ora erano sulla mia verga dura. “Loro mi tirano giù solo le mutande poi si mettono su di me dal didietro.”
Gemetti all’immagine nella mia mente di lui sulle mani e sulle ginocchia sottoporsi alla sodomizzazione.
Appoggiai la cappella alle sue labbra piene.
“Gli succhi il cazzo, Roberto?”
Lui accennò di nuovo col capo. Sentii il suo caldo alito solleticare la mia grossa cappella color porpora.
“Apri la bocca.”
Mi avvicinai alla sua faccia mentre le sue labbra si aprivano ed il mio glande colante scivolava tra di loro nella sua bocca.
Le mie dita afferrarono con più forza i morbidi capelli neri.
“Succhialo, Roberto!” Lo incitai: “Mostrami come li succhi. Carezzati l’uccello mentre succhi il mio. Voglio vederti venire.”
La sua mano sinistra si spostò sul suo pene semi eretto, vi avvolse le dita e cominciò a masturbarlo.
Io tornai a gemere mentre le sue labbra carezzavano la mia grossa asta e la sua lingua esperta mi leccava come un gattino affamato. Il solletico della sua lingua mi eccitò come non avrei mai potuto credere.
Stavo nel soggiorno del mio vicino, rigido, nudo, mentre suo figlio, nudo, mi faceva il miglior pompino della mia vita.
“Sei così bello, Roberto!” Ansimai mentre la sua bocca lavorava la mia asta, in qualsiasi momento avrei potuto esplodere nella sua gola.
“Così, caro, succhia questo grosso uccello. ...