L’incidente
Data: 21/08/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Incesti
Autore: NuovoMenestrello, Fonte: RaccontiMilu
Ricordo come fosse ieri il giorno in cui i miei genitori mi regalarono il motorino. Avevo 19 anni e perdevo il mio tempo fingendo di studiare all’università. I miei mi ripetevano sempre che me l’avrebbero regalato solo se mi fossi impegnato di più nello studio, se fossi diventato come mia sorella che a 25 anni già lavorava come infermiera. Eppure nonostante i risultati non arrivavano i miei me lo regalavano comunque, in fondo nel paesino dove vivevo era impossibile farne a meno.
La storia che voglio raccontarvi inizia quando una mattina scendo per andare all’università e, sul bivio che porta sulla strada principale, una macchina mi colpisce in pieno. Non ricordo benissimo cosa mi successe, in parte persi i sensi e in parte il ricordo è confuso. L’unica cosa che so è che mi facevano male tutte le ossa del corpo. Essendo maggiorenne nell’ambulanza mi chiesero se volevo che avvisassero qualcuno. Feci cenno di no con la testa perché non riuscivo a parlare. Loro insistetterò ma il mio secondo no fu deciso quanto doloroso. Che stupido, a pensarci ora. Avevo paura di cosa i miei avrebbero detto, ma in realtà era chiaro che prima o poi l’avrebbero scoperto. Nella fattispecie molto poi, visto che ero uscito di casa molto presto quella mattina e i miei sapevano che sarei tornato solo a notte fatta visto che, in teoria, dovevo andare anche a giocare a calcetto.
Mi portarono in ospedale. Capii subito che era lo stesso dove mia sorella lavorava come infermiera. Mi ingessarono le ...
... braccia e le gambe. Dovettero fasciarmi con forza anche il busto. Il naso era rotto e quindi anche il volto era completamente fasciato. La mascella mi faceva malissimo e mi avevano messo un collare. Ero completamente impossibilitato a parlare e completamente irriconoscibile, eppure mi avevano messo un campanello in mano per chiamare aiuto se avessi avuto bisogno di qualcosa.
Ero lì, in una camera d’ospedale, solo e in balia del destino. Come l’avrebbero presa i miei? Che mi avrebbero detto? In quel momento poco importava anche perché sentivo l’impellente bisogno di fare pipì. Schiacciai il pulsantino del campanello e qualcuno subito accorse. Ovviamente il destino si diverte a rendere le situazioni più assurde possibili e si presentò in stanza mia sorella Laura. Aveva un il camice bianco addosso e, sotto, non si riusciva ad intravedere nulla. Lei era una bella ragazza, alta, bionda e con un seno abbondante. Si avvicinò senza riconoscermi. – Bisogno di aiuto? Mugugnai qualcosa, cercando di dirle “Laura! Sono io!”, ma i mugugni non erano comprensibili e mi causavano solo dolore. A quel punto mi arresi e puntai lo sguardo verso il pappagallo poggiato sul comodino. – Ah si certo, non c’è problema Disse Laura e chiuse la porta della stanza. Con calma mi scoprì il bacino e afferrò con due dita il mio pene moscio per indirizzarlo verso il pappagallo. Il tocco di mia sorella mi fece scorrere un brivido lungo la schiena. Per un attimo perse la presa e sentii le sue dita far scorrere la ...