Fallo con la lingua. (racconto)
Data: 12/01/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69
... troia e mi eccita l’idea che tu lo faccia.»
«Mi fa schifo.»
«Non fare il bambino. Prima assaggia, poi mi dirai se ti piace o meno» tagliò corto, sporgendo in fuori le natiche sode striate di sperma. «Io dico che ti piace. Ne ho ingoiato a litri, ed è buono. Pensa a tutte le volte che ti ho baciato dopo aver preso in bocca la tua sborra.»
«Quella era roba mia.»
«Se lo fai, dopo ti faccio un regalo.»
«Che regalo?»
«Una cosa che vuoi da tempo.»
«E sarebbe?»
«Lecca via tutto e io ti piscio in bocca.»
«Sei una puttana» la accusai. Aveva scoperto il mio punto debole. Glielo avevo chiesto tempo prima, ma lei non aveva voluto accontentarmi. Capii in quel momento che non mi aveva lasciato in sospeso perché contraria all’idea, ma per tenersi da parte una possibile moneta di scambio quando si fosse resa necessaria.
L’odore di fica e il pulsare quasi doloroso al basso ventre mi stavano dando alla testa.
Mi ritrovai in ginocchio davanti al culo di Claudia quasi senza rendermene conto. Inspirai con forza l’odore intenso delle secrezioni vaginali e dello sperma, mescolati insieme in una crema densa. Non riuscivo a trovare la forza di iniziare a leccare, e allora fu Claudia a prendere l’iniziativa. All’improvviso mi trovai con la bocca tra le sue chiappe e il sapore acidulo di quell’amalgama sulla lingua. L’odore caldo del sesso, mescolato a quello pungente di urina che saliva dal water, mi saturavano le narici.
Cominciai a lappare come un cane, ...
... accompagnato dai mugolii di godimento di Claudia, finché non le ripulii completamente culo, fica e cosce.
Era tanta roba, il tipo aveva sborrato come un cavallo e Claudia ci aveva aggiunto una grossa quantità di secrezioni dense e filanti. Sentivo la bocca piena, una sensazione strana ma non sgradevole.
Continuai a leccare finché l’orgasmo di Claudia non esplose come una bomba nucleare, riempiendomi la bocca di ulteriori secrezioni dense e profumate.
«Bravo il mio cagnolino… Lecca bene la tua padrona.»
Le lasciai il tempo di godersi l’orgasmo. Vidi gli spasmi ridursi di intensità fino a scomparire, finché un mugolio soddisfatto le uscì dalle labbra.
«Ti è piaciuto il sapore?» mi chiese, mettendosi a sedere a gambe aperte sulla tazza del water.
«No.»
«Devi imparare a mentire meglio di così» disse in tono sornione. «Hai leccato e ingoiato tutto, e il cazzo è ancora più duro di prima. Tiralo fuori, dai.»
Mi alzai, slacciai i pantaloni e tirai fuori la mia mazza, grossa, dura e pulsante, con la punta umida.
«Adesso ingoia tu» mormorai, spingendole in bocca la cappella e una buona parte dell’asta. Lei mi guardò dal basso verso l’alto, con una luce divertita negli occhi. Era bravissima a rilassare la bocca per farsi scopare in gola senza farmi sentire i denti. Ero carico come un toro e non avrei impiegato molto a riempirla di sborra. Ripensai a quello che mi aveva spinto a fare e all’improvviso l’orgasmo montò come una marea, uno tsunami di puro godimento che mi ...