1. L’Inferno di Anna e l’Abisso di Francesca


    Data: 10/01/2024, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu

    ... Anna fece segno di sì rassegnata. Lui le levò di nuovo il bavaglio e le sorrise. – Sai cosa succede se gridi di nuovo? – Anna fece segno di sì. Ma lui le rispose – così non va bene. Quando ti faccio una domanda devi rispondere e devi finire la frase con un Sì Padrone! Perché devi sapere che Io sono ora il tuo Padrone e tu d’ora in poi farai tutto quello che vorrò. Tutto! Chiaro? – Anna pensò che quell’uomo era pazzo e che presto quell’incubo sarebbe finito. Il tizio avrebbe sgraffignato qualcosa, qualche gioiello ed un po’ di contante, e se ne sarebbe andato. – Mi hai violentato bastardo – disse. – Continui a non capire vacca, – una bacchettata la colpì con violenza nell’interno morbido della coscia. Lei gridò, stavolta non perché voleva gridare, ma per il male e lui si affrettò ad imbavagliarla di nuovo. – Stavolta non te lo levo fino a quando non sono sicuro che avrai capito e la colpì di nuovo sempre nello stesso punto. Poi sulle tette e sui capezzoli in rapida successione. Da dove veniva quella bacchetta pensò inutilmente Anna, mentre gli occhi si riempivano di lacrime e il dolore la faceva impazzire. Segni rossi erano comparsi nei punti colpiti di cosce e seno e due bei lividi su entrambe le guance del volto. Lui prese una macchina fotografica e con calma immortalò tutto. Si risedette accanto a lei sul letto e con pazienza, come parlando ad una bimbetta che ha qualche difficoltà di comprendonio le spiegò tutto. – Tu d’ora in avanti sei la mia schiava. Farai tutto quello ...
    ... che voglio e mi chiamerai Padrone. Non parlerai mai se non per rispondere alle mie domande. Ogni tuo errore sarà punito. Hai appena visto come. – Fece una pausa, poi riprese. – Tranquilla, nessuno saprà mai che sei una troia ed una schiava. Continuerai a fare la vita di sempre. Solo quando io ti vorrò dovrai accorrere immediatamente, per il resto continuerai a fare pure la tua misera vita borghese. Io te lo permetterò. – Altra pausa per assicurarsi che Anna avesse capito e darle modo di assimilare tutto. Anna lo guardava allibita. Non ci poteva credere, lei non avrebbe mai fatto quello che lui voleva. Certo l’aveva violentata e torturata e poteva continuare a farlo. Fino a che fosse rimasto lì e lei in suo potere, ma appena libera… Che faccio appena libera? Lo denuncio pensava Anna, ma era combattuta, sarebbe stato uno scandalo… in quella piccola cittadina. Ma se non fosse arrivata a denunciarlo si sarebbe comunque protetta. Non sarebbe ricaduta sicuramente più nelle sue mani. Quindi forse per il momento era meglio assecondarlo ed evitare che la maltrattasse ancora. Era meglio mettere a tacere la rabbia e sperare che tutto finisse prima possibile. Lui sorrise ironicamente, Anna aveva l’impressione che le leggesse i pensieri. Infatti riprese. – Tu pensi che quando me ne andrò potrai andare a denunciarmi, oppure che potrai sottrarti al mio volere. Ti sbagli. So chi sei, so dove stai, so chi sono i tuoi amici, i tuoi parenti, i tuoi figli. E sono loro che riceveranno per primi ...
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