1. Piacere selvaggio


    Data: 09/01/2024, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... spropositata, dato che mi hai fatto ben incavolare per quei corridoi e attualmente le tue mani si snodano verso quell’epicentro del piacere per placare la tensione.
    
    Tu arrivi sollecitamente subito alla mia foltissima bionda fica, perché nessuna schermatura di pizzo si frappone tra quelle labbra incandescenti. In questo momento le mie mani armeggiano e si danno da fare con i tuoi pantaloni, io sono simultanea nei movimenti durante il tempo in cui scariche di piacere m’acchiappano la schiena mozzandomi irrimediabilmente il fiato. Ecco, il tuo cazzo &egrave rigonfio sotto la mia mano, ecco la mia testa che oscilla, ecco la tua bocca che mi morde i capezzoli, ecco le tue dita che entrano in me. Un piacere indocile, selvaggio e per di più indisciplinato m’invade scombussolandomi, mentre osservo il tuo pollice che gioca con il mio sesso primordiale. L’indice che penetra quella bocca, dove quei setosi fluidi sono l’assestamento e in ultimo il consolidamento del mio desiderio, una fonte &egrave anche il dito medio che adesso mi dona piacere e le altre dita sono pronte per stuzzicarmi oltre. Il mio ventre pulsa e si contrae, i miei muscoli pelvici ballano quel ritmo ingovernabile e vorticoso, io inizio ad avere il fiato rotto, gemo, sbatto la testa con i capelli che frattanto si sono scomposti sul viso. Ho gli occhi aperti, ...
    ... ma dove sono? Io sono al presente con un uomo che mi ha scardinato sconquassandomi radicalmente la mente e che in quest’istante mi scuote il corpo, attualmente apro meglio le gambe giacché mi prendo tutto quel piacere che mi stai donando, perché adesso fremo, in quanto sono tremolii dal profondo che partono dal ventre e come scariche si diramano lungo i muscoli delle gambe e del torace.
    
    Tu mi senti confusamente gemere, mentre la tua mano sinistra mi blocca la gola al muro e con una dolce pressione fa innalzare ben presto il mio orgasmo, la tua mano destra &egrave quasi rabbiosa, violenta e pure veloce, la mano sinistra viceversa &egrave morbida ma ferma, io nel mezzo inizio a scompigliarmi e a sconvolgermi dal piacere, giacché vocalizzo le emozioni senza troppo ritegno né scrupolo alcuno, perché inaspettatamente al momento sorrido, tenuto conto che cerco il tuo sguardo e la tua bocca per darti un bacio di pace dei sensi.
    
    In seguito ti sfili da me, dopo io agguanto la tua mano destra e me la porto alla bocca, con la lingua gioco con i tuoi anelli, lecco le dita con attaccamento e con dedizione, così come farebbe senz’impedimenti un fenicottero con le piume e con quelle sue ali che lo fanno dapprima innalzare, in seguito sfrecciare e infine volteggiare indipendente e libero in alto lassù.
    
    {Idraulico anno 1999} 
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