Piacere selvaggio
Data: 09/01/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
Al momento io vado al bar giù di sotto siccome è garantito che ti trovo lì, infatti ti misuro e ti squadro con gli occhi, a quel punto tu hai già capito tutto. Tu stai sempre a discorrere, io ti faccio un saluto furtivo, intanto che m’attorciglio una ciocca dei capelli nella mano e mi dirigo verso il bagno del bar, concedo e distribuisco frattanto sorrisi a tutti, però i morsi e i graffi sono esclusivamente indirizzati per te. In bagno mi lavo le mani, le ripasso sopra, poi sotto, fra le dita, tuttavia insisto sulle unghie laccate, dal momento che c’è dell’impazienza, dell’irritabilità e della scontrosità in quel gesto, per il fatto che quasi non m’accorgo che tu sei entrato mentre dietro di me bisbigli:
‘Accidenti, ne hai adoperato del tempo per arrivare, non pensavo’.
Io alzo gli occhi e delle fiammate partono dal mio sguardo, s’amplificano e s’esaltano riflettendosi nello specchio e in conclusione ti sterminano, dal momento che la mia voce repentinamente in modo battagliero e polemico replica:
‘Ah sì, ma guarda. Io aspetto più di un’ora davanti al tuo ufficio, poi il pellegrinaggio in tutti quei corridoi alla ricerca della sala della riunione, poi, soltanto dopo mi è venuto in mente che mi stavi realmente prendendo in giro e che forse t’avrei trovato qui’.
Nello stesso tempo che mi lamento e che protesto, tu mi hai già acutamente girato verso di te e pertanto mi sigilli la bocca con un bacio facendo tacere la mia contestazione, io ho le ...
... labbra ancora serrate, le tue mani tentano di slacciare il foulard che ho al collo ed eccomi già sciolta e snodata. Tu sennonché mi calmi con la tua lingua, lenisci abilmente la collera e plachi l’irritazione del tempo perso nel cercarti, non capendo che era soltanto un gioco per renderti più desiderabile. In questo momento mi ritrovo bloccata con la schiena contro le piastrelle di quel muro, dato che le tue mani avanzano sul mio corpo soffermandosi sul mio cuore per sentirne il battito veloce che avanza. Le mie mani si sono già infilate tra la tua camicia e la schiena, sì, la tua schiena, visto che è un piacere esplorarla, sentirne gli anelli della colonna.
Le nostre lingue s’incrociano, s’inchinano, ballano e infine cedono il passo, io ho il brivido del desiderio che m’inarca il collo e tu ne approfitti per scivolare lì con le tue labbra, dove nel frattempo i tuoi denti di taglio mi solcano la gola e le vene: ecco, adesso io da cagna sdegnata e rabbiosa mi trasformo rapidamente in un fenicottero languido e tenero, visto che alzo una gamba e appoggio la coscia al piano del lavandino, tu sbottoni quel vestitino nero con delicatezza e il tuo viso affonda fra i miei seni, in un attimo è senza veli, a dire il vero sapevo che la fretta e l’impazienza ci avrebbe alla fine travolto. La tua lingua passa delicatamente il contorno dei capezzoli, la tua mano destra scende fino al mio ginocchio per risalire l’interno della coscia, tu m’osservi, mi vedi insolitamente smodata e ...