Anna & francesco.... 1 - Racconti Erotici

Anna & francesco.... 1

... alle fantasie di Francesco quando e’ eccitata godendoci anche molto, sembra.

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Bene, adesso basta me ne vado. Ieri mi ha chiamato al cell dicendomi che aveva trovato il modo per convincerla e di aspettare il suo ok davanti a casa verso le 11 di sera, ma evidentemente Francesco aveva perso la testa e confuso la fantasia con la realtà. Avrei dovuto saperlo benissimo ma di tanto in tanto ci ricasco, accidenti che stupido che sono !

Metto in moto ed mi avvio, c'è un po’ di nebbia che attenua la luce dei lampioni, peccato, Anna e’ proprio una donna che mi piace ma Francesco mi sentirà domani, non riesce a diventare cornuto ma fesso lo e’ di sicuro e nemmeno immagina come mi incazzo quando mi fanno un bidone.

Ho appena svoltato sul corso principale che mi arriva un SMS, a quest’ora non può che essere lui.

Infatti. “Scusa il ritardo, tutto e’ pronto, suonami subito al campanello N. 38 e ti apro. Franz”

La prima reazione e’ di ignorare il messaggio e tornarmene a casa, sarà un’altra folle trovata di Francesco ma l’immagine di Anna che ho nella testa mi rende difficile farlo. Ok, andiamo sino in fondo a questa storia idiota, almeno Francesco la pianterà di stressarmi e potrò dargli del cretino di persona una volta per tutte.

Svolto al primo incrocio e ritorno indietro, parcheggio più o meno dove avevo sostato e a piedi mi avvio verso la casa, un condominio piuttosto grande con poche finestre illuminate. Cerco il campanello con il numero 38, speriamo che non sia ...

... uno scherzo, suono brevemente e aspetto. Mi risponde subito una voce maschile. “Gabriele, prendi l’ascensore a destra e sali al quarto piano, ti aspetto.”

Il cancello scatta, attraverso un cortiletto e anche la porta e’ aperta, giro a destra e chiamo l’ascensore che arriva subito, ormai ci sono e non posso tirarmi indietro. Sul ballatoio del quarto piano ci sono tre porte, una e’ accostata e vedo filtrare un po’ di luce, io mi avvicino con cautela, spingo e sbircio dentro, non ho proprio voglia di passare per un ladro o peggio. L’ingresso e’ buio e la luce arriva dal fondo del corridoio, e’ fioca e non so se entrare per cui resto sulla porta.

Dal fondo del corridoio vedo arrivare un uomo in vestaglia, spero che sia Francesco anche se realizzo in questo momento di non averlo mai visto in faccia. Comunque l’uomo mi fa un saluto ed ha il viso sorridente, non so bene come comportarmi e stupidamente allungo la mano per salutarlo.

Lui stringe la mia e sussurra “Scusa Gabriele ma ci e’ voluto più del previsto, meno male che non te ne eri andato, chiudi la porta e togliti il cappotto, anzi togliti tutto”.

Le ultime parole le dice con un sorriso complice sulle labbra, io devo avere un’aria stupita e diffidente ma sinceramente fatico a mettere a fuoco la situazione per cui resto vestito di tutto punto togliendomi solo il cappotto pesante.

Sussurro anch’io. “Ma dove e’ tua moglie ?” Francesco ha un sorriso furbo e complice “A letto, e’ pronta per te, vieni”. Mi prende per ...