1. La modella: capitolo 2 ultimo giorno di lavoro


    Data: 19/08/2018, Categorie: Etero Autore: GiuliaOtto, Fonte: EroticiRacconti

    finimmo di parlare piuttosto tardi ed ero abbastanza stanco visto che avevo lavorato molto quel giorno, lei lo notò dai miei frequenti sbadigli e mi propose di dormire sul divano così evitavo di fare la strada fino a casa, io sinceramente non volevo darle quel disturbo e le dissi che sarei andato a casa, poi ci salutammo e andai via.
    
    Tornai nella mia triste casetta e in pochi minuti mi cambiai e mi misi a letto dove presi subito sonno.
    
    Quella mattina presto continuavo a sentire qualcuno che mi scuoteva ma continuavo ad ignorare la cosa perché avevo troppo sonno, ma dopo un po' mi stufai e quando aprì gli occhi vidi la mia coinquilina, Vittoria, che mi chiamava insistentemente, le chiesi cos'era successo e perché mi stesse chiamando così presto, lei mi rispose: "Ale ma sei stupido sono le 11 Ilaria ti sta chiamando devi andare a lavoro sei in ritardo." Ebbi un secondo di vuoto poi guardai l'orario, guardai vittoria e dissi: "ma porca puttana com'è possibile." Mi vesti in fretta e furia, poi scesi subito di casa e feci una corsa a lavoro.
    
    Durante il tragitto pensavo già al fatto che Ilaria mi avrebbe fatto nero, Ilaria era il Mio diciamo capo, era la figlia del proprietario e aveva praticamente la mia età ma comandava lei, era una ragazza con dei capelli corti ricci castani che gli arrivavano al mento, occhi castano chiaro, labbra sottili, aveva sempre un espressione dolce e divertita, portava sempre degli occhiali rotondi argentati, era abbastanza alta, fisico ...
    ... niente male con un gran culo e una probabile seconda di seno.
    
    Oggi le avrei dovuto dire che lasciavo il lavoro e sinceramente mi dispiaceva un po', ci conoscevamo da quando eravamo scout ed andavamo molto d'accordo anche se a lavoro era un po' severa, in ogni caso ero arrivato e non avevo tempo per i ripensamenti, mi scusai per il ritardo e lei stranamente mi disse: "tranquillo tanto a quest'ora non c'è mai nessuno." Mi aspettavo la solita sfuriata sinceramente ma andava bene così alla fine, mi misi subito alla cassa ma non arrivava proprio nessuno quindi decisi di sfruttare l'occasione per andare a parlarle nel suo ufficio, le spiegai che avevo trovato un lavoro nella fotografia e che non potevo gestire due lavori insieme, lei fu molto disponibile e mi disse che non c'era problema e poi che le dispiaceva perdere un amico sul lavoro, le dissi che anche a me sarebbe mancato un po' lavorare con lei anche se ripensavo a tutte le volte che mi ha fatto scaricare la merce da solo, lei iniziò a guardarmi e sì mise a ridere, subito dopo disse: "ale fammi un piacere chiudi un attimo la porta del negozio a chiave." Le dissi che non c'era problema e andai a chiudere la porta e quando tornai nel suo ufficio la trovai seduta sulla scrivania, con le gambe accavallate e la camicetta che indossava più sbottonata del solito, rimasi imbambolato a guardarla qualche secondo e poi lei mi disse: "visto che te ne andrai che ne dici di goderci l'ultimo giorno?" subito dopo si alzò e iniziò a baciarmi ...
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