1. La nostra prima esperienza cuckold.


    Data: 31/12/2023, Categorie: Racconti 69, Cuckold Racconti Erotici, Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu

    ... occhi dall’eccitazione. ‘Ciao Fabio’ gli sorrisi, poi lo guardai con una certa preoccupazione. ‘Ti senti bene?’. ‘Sì, grazie’. ‘Vieni, accomodati’ lo feci entrare e gli feci strada verso il soggiorno. Gli camminavo davanti, e con un pretesto mi abbassai a novanta gradi a sistemare il tappeto che era leggermente piegato. Lo avevo fatto apposta per mostrargli da subito la mia mercanzia che presto sarebbe diventata sua. E poi volevo fargli capire subito che sotto al vestito non portavo niente. Nel frattempo il mio vestitino si era alzato e il mio culo denudato. Le natiche si erano aperte oscenamente mettendo in mostra il mio ‘fiorellino del peccato’. ‘Scusami Fabio, ma &egrave che sono una maniaca dell’ordine. Non mi piace vedere i tappeti spiegazzati’. ‘Certo certo, fai pure’ rispose lui timidamente. Restai ancora un po’ in quella posizione per farmi guardare la parte del mio corpo che preferivo maggiormente, e poi mi rimisi in piedi e guidai Fabio nella cucina, dove avevo allestito la tavola per la cena. Mi ero data da fare ai fornelli; amavo sorprendere gli uomini non soltanto col sesso, ma anche con le padelle. Quella della cucina era una passione che come già vi ho detto in precedenza mi aveva trasmesso mio padre. ‘Accomodati a tavola’ dissi. ‘Berni ci raggiungerà a breve. Credo stia facendo la doccia’. Stava per accadere. La nostra prima esperienza cuckold. Ero molto nervosa, ma allo stesso tempo non vedevo l’ora di cominciare.
    
    Continua…
    
    Link al racconto: ...
    ... http://paradisodisteesabri.blogspot.it/2017/09/qualcosa-e-cambiato.html
    
    (La monta dal punto di vista di LEI). La cena fu un disastro. Iniziai a pensare che non avremmo fatto niente, perché Fabio era troppo nervoso. In effetti anche io e Berni non sapevamo esattamente come comportarci, nel senso che dopo aver finito di mangiare bisognava passare all’azione, però nessuno prendeva l’iniziativa. Berni mi guardava di continuo, quasi a chiedermi cosa volessi fare. In effetti gli avevo detto che avrei pensato a tutto io, però gli avevo anche detto che avevo bisogno di campo libero, e quindi Berni avrebbe fatto bene ad andarsene. Avevo bisogno di rimanere da sola con Fabio per cominciare l’opera. Ma Berni sembrava non capirlo, e allora cercai di farglielo capire e alzai il mento e guardando in direzione dell’ingresso. Poi mossi la bocca sillabando la parola ‘vattene’ senza emettere alcun suono, a quel punto lui capì e si alzò dalla sedia. ‘Fabio io devo allontanarmi qualche minuto. Ho promesso al nostro vicino di casa che gli avrei dato una mano a montare una stampante. &egrave questione di dieci minuti’. ‘Beh allora se &egrave così io tolgo il disturbo’ si affrettò a dire il nostro bull. ‘Ma no, resta ancora un po” rispose Berni. ‘Chi &egrave che non vorrebbe restare da solo con la mia Moana? Approfittane. &egrave tutta tua’. Fabio provò a protestare ma ormai avevamo deciso noi per lui. Iniziò a diventare rosso come un peperone e la sua sudorazione, già abbondante, diventò davvero ...
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