1. La nostra prima esperienza cuckold.


    Data: 31/12/2023, Categorie: Racconti 69, Cuckold Racconti Erotici, Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu

    ... ‘ma chi ti veste la mattina? Tua mamma?’. L’idea di avere un rapporto con lui mi eccitava molto, forse proprio perché era un verginello. Quindi il fatto di potermi trasformare in una maestrina del sesso e insegnargli tutto sull’amore mi mandava in ebollizione. Però Berni non era molto convinto. Forse il suo sogno era quello di vedermi montata da uno stallone da monta doc, e non da una mezza sega come Fabio. ‘Ma tesoro’ mi disse, ‘Fabio sta messo davvero male. Va a finire che inizia a schizzare prima ancora di averti penetrata’. ‘Ma Berni, francamente io e te non abbiamo esperienza per quanto riguarda la pratica del cuckold. Quindi credo che per iniziare Fabio andrà più che bene. Poi quando diventeremo abbastanza esperti allora potremmo puntare ad un vero maschio alpha’. ‘Sì, ma come facciamo? Se gli dico di fare una cosa del genere gli viene un collasso’. ‘E tu non glielo dire. Invitalo a cena da noi, poi con un pretesto fai finta di allontanarti, e poi al resto ci penso io’. L’idea di farmi montare da Fabio era un po’ disgustosa. Già immaginavo il peso della sua ciccia sul mio corpo, il suo sudore sulla mia pelle, il suo respiro affannato (a causa del peso infatti non poteva fare due passi che già gli veniva il fiatone) però allo stesso tempo pensavo che sarebbe stata una cosa molto dolce. Ero sicura che Fabio non mi avrebbe trattata come uno sborratoio, ma come una donna. E poi quanto poteva durare uno che non aveva mai fatto l’amore? Un paio di minuti? Forse non ci ...
    ... sarebbe neppure arrivato. Forse avrebbe cominciato a fiottare non appena avrei tentato di infilargli il preservativo. Però come primo approccio alla pratica del cuckold Fabio era il bull che faceva per noi. E così quella sera Berni lo invitò a cena. Ma io questa volta non mi feci trovare nuda, bensì indossai un elegante ma porchissimo vestito da sera nero, con uno scollo sul davanti così eccessivo che arrivava fino alla fighetta, dove faceva capolino un ciuffetto di peli biondi. Sotto non portavo nulla. Quando dovevo abbassarmi a novanta gradi, magari per prendere una pentola dai mobiletti della cucina, il vestito si alzava mettendo a nudo le mie natiche, che si aprivano oscenamente mettendo in mostra il mio buchetto anale (o fiorellino del peccato, come amava chiamarlo il mio Berni). Mi ero sistemata i capelli con un chignon e mi ero truccata, calcando la mano con il rossetto, per mettere in risalto le mie labbra e far capire al nostro futuro bull che la mia bocca era molto ben disposta a farlo godere con dei sensazionali pompini. Fabio venne da noi alle nove come stabilito e io andai ad aprirgli la porta. Quando me lo trovai davanti pensai che forse potevo scegliermelo un po’ meglio il bull. Era come suo solito in tuta da ginnastica, mocassini ai piedi e per di più era già sudato e ansimante per le scale che aveva dovuto salire per raggiungere il nostro appartamento. Nel vedermi vestita in quel modo, praticamente come una pornostar in carriera, gli venne un colpo e spalancò gli ...
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