Il fisioterapista
Data: 17/12/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: edipo46, Fonte: Annunci69
... dissi nulla ma continuai a gemere di piacere, ragion per cui Pietro si ritenne autorizzato a introdurre le sue mani in mezzo alle mie cosce e a palpeggiarmi le palle, salvo a ritrarle subito non appena si accorse che aveva riaperto gli occhi e mi ero ridestato da quell’abbandono dei sensi.
Quella sera tutto finì lì, io con una confusione in testa, Pietro visibilmente imbarazzato. A fine seduta ci dicemmo solo poche parole, ma era chiaro ad entrambi che qualcosa era cambiato.
Nei giorni successivi riflettei molto su quello che era accaduto. Era la prima volta che provavo piacere dal contatto fisico con un altro uomo. Ho avuto una vita sessuale normale, solo etero, sostanzialmente fedele a mia moglie, salvo un paio di fugaci scappatelle. E comunque, anche per la mia esposizione sociale e professionale, mai mi era venuto in testa alcunchè di trasgressivo. Cosa mi stava accadendo? Anche se mi sforzavo di farlo, non riuscivo a non ripensarci.
Alla seduta successiva entrambi facemmo finta di nulla, solita cordialità, solito rispetto. Ma, quando le sue mani cominciarono a percorrere il mio corpo, avvertii subito una frenesia che mi prendeva dappertutto, e cominciai ad agitarmi un po’. Lui mi sussurrò: “Tranquillo, avvocato!”. E, con mosse più studiate, cominciò a lavorarmi i punti deboli, a partire dai capezzoli.
Non riuscii a trattenere un “Sìììììììì!!!”. Al che, senza scomporsi, Pietro si chinò su di me e cominciò a succhiarmeli, poi a mordicchiarli, con la coda ...
... dell’occhio rivolta alle reazioni del mio bassoventre. Che non si fecero attendere e di cui lui si occupò prontamente, impugnando con decisione il mio uccello ingrifato.
Che goduria! Mi succhiava i capezzoli e mi masturbava vigorosamente. Poi, d’un tratto, cambiò posizione: prese in bocca il cazzo scalpitante e continuò a vellicarmi i capezzoli con le dita di una mano. Una sensazione mai provata prima, che mi fece esplodere rapidamente una schizzata di sborra nella sua bocca. Pietro non mi mollò, continuò a tenermelo al caldo della sua bocca e ingurgitò tutto.
Ormai non potevamo più far finta di nulla. Gli dissi: “Pietro, non so cosa mi capiti, ma so che godo magnificamente. Sei fantastico!”. E lui, sollevandosi appena un poco, con la bocca ancora piena della mia sborra, rispose ossequioso: “Avvocato, mi sono permesso questa libertà perché ho visto che a lei piaceva”.
“Ma certo che mi piace, è una meraviglia!... dai, continua… fammi tutto quello che vuoi!”. “Davvero posso?” “Sì, Pietro, lo voglio!”
Immediatamente si denudò anche lui mostrandomi un fisico molto tonico, appena appesantito dagli anni, con pettorali scultorei, una pancia appena abbozzata, fianchi e glutei sodi, ma soprattutto un uccellone già in tiro, svettante, molto venoso.
Per fargli intendere subito i miei desideri mi girai a pancia sotto offrendogli subito il mio posteriore. Certo quel cazzone era minaccioso per il mio buco, ma la sua abilità e la sua dedizione mi rassicuravano. Lui avvicinò il suo ...