E adesso?... (2)
Data: 16/12/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: jeepster, Fonte: Annunci69
Nel tragitto per tornare a casa nessuno dice niente; anche perché Davide ha alle orecchie le sue immancabili cuffiette e il suo cellulare assorbe completamente la sua attenzione.
Io invece cerco di raccapezzarmi nel flusso di pensieri contrastanti o quantomeno incoerenti che mi passa per la mente.
“E adesso?” è sempre questa la domanda che mi rimbomba continuamente nel cervello.
Dopo quanto è successo, il nostro rapporto può proseguire con la stessa normalità e serenità di prima o ci sarà un inevitabile cambiamento?... e sarà in meglio o in peggio?
È tremendo quanto accaduto, com’è potuto succedere? Come ho potuto lasciarmi andare così, senza pensare minimamente alle conseguenze?
Sicuramente è stato bellissimo ma ora quei momenti di estrema piacevolezza potrebbero portare a un futuro molto problematico da affrontare.
Poi il comportamento di Davide mi ha fatto scoprire un lato della sua personalità che non avrei mai immaginato e soprattutto un aspetto della sua vita che mai avrei sospettato: oltre l’essere gay, di sicuro ha già avuto diverse esperienze e magari dei partner più o meno fissi; probabilmente è anche più esperto di me in questo senso: io ho avuto solo qualche storia insignificante, dopo che è finita la mia relazione con Umberto, che tra l’altro ha causato il mio divorzio, quando la mia ex-moglie l’ha scoperto.
E adesso?
Adesso devo pensare a preparare la cena per tutt’e due e così ho messo nel microonde delle pietanze già pronte ma mentre ...
... sono al lavello a risciacquare delle verdure mi sento cingere i fianchi da dietro e stretto a me e con la testa poggiata sulla mia schiena Davide mi dice: «Da quando siamo usciti dalla palestra non hai detto più niente… non sarà che ora sei tu quello che si vergogna?».
Sento che sto arrossendo ma credo sia soprattutto per l’emozione che mi suscita il gesto di mio figlio così colmo di tenerezza; non sono mai arrossito di fronte a mio figlio.
Senza muovermi, con voce incerta provo a rispondere: «Ma quale vergogna? Non c’è nulla di cui dobbiamo vergognarci… quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto con spontaneità e naturalezza, mossi dall’amore, o almeno dall’affetto: sentimenti che non hanno nulla di vergognoso… non è così?»
«Certo, io lo desideravo tantissimo… non riuscivo a crederci, avevo timore che fosse solo un altro di quei sogni che avevo fatto spesso»
«Veramente?» gli chiedo girandomi per guardarlo negli occhi, liberandomi così dal suo abbraccio.
«Sì, credo di averlo desiderato da sempre» risponde lui convinto, cingendomi di nuovo i fianchi, appoggiando la sua testa sul mio petto.
«Però Davide, questa è stata la prima e l’ultima volta» aggiungo stringendolo anch’io in un tenero abbraccio.
«Cosa? – esclama lui, staccandosi da me per fissarmi negli occhi – Ma perché? Hai appena detto che non c’è niente di cui vergognarsi»
«È così, però credimi, è meglio se continuiamo come al solito e facciamo finta che non sia mai accaduto niente, è la cosa più ...