Godere nella vergogna vii
Data: 14/12/2023,
Categorie:
Etero
Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69
RODOLFO
Gaston mi chiese di passare alla guida. Mi girava tutto. Lui scese ,spalancò la portiera ed io meccanicamente scesi. Mia si riprese il vestito e con quello cercò di coprirsi come possibile.
“A che serve coprirsi ora!? Da questa sera non sei più la seria e amorosa mogliettina ma solo una puttana che deve imparare ad esibire il proprio corpo” e con quella frase Gaston le strappò il vestito dalle mani senza che mia moglie opponesse la minima resistenza ed i che in silenzio avevo preso posto al volante. Ora Mia era seduta nuda vicino ad uno sconosciuto ed io il loro chauffeur. Sistemai il retrovisore e Gaston mi indicò la strada da seguire appena il tempo di sentire Mia sospirare un “no la prego”. Potevo vedere solo una mano di Gaston accarezzare una tetta di Mia ed intuire soltanto dove stesse mettendo l’altra.
In silenzio guardavo la scena, mentre lui si stava prendendo ogni libertà sul suo corpo.
“ Ti piace essere trattata come una puttana come l’hai fatto per strada con tuo marito e ieri sera al ristorante . Sapevi di essere guardata ma non hai mai smesso di mostrarci le cosce .Un mio amico italiano come te ha detto che eri la classica signora per bene ma sotto sotto una gran troia ma che sarebbe stato difficile spingerti oltre a quel poco di esibizionismo. Così io ho scommesso prima della fine delle vacanze ti avrei offerta a lui come una volgare puttana”.
Non avevo la forza di reagire, in fondo era il gioco che avevamo immaginato la sera prima ...
... nella nostra camera d’albergo. Gaston gradino per gradino stava diventando sempre più impertinente giocando sulla nostra passività . Come dargli torto: io alla guida e lui seduto accanto a mia moglie completamente nuda che si lasciava accarezzare impunemente . Mia gli stava dimostrando la sua sottomissione.
MIA
Che mi stava succedendo? Come potevo spiegare, per prima a me stessa le sensazioni che stavo provando?
Mi ero lasciata convincere a vestirmi da troia, a uscire per strada e passeggiare come una battona. Sì, è vero, lo facevo per mio marito, perché in quel modo gli avrei dato il piacere che lui aveva desiderato chissà da quando, gli avrei offerto un “grazie” molto particolare per una vacanza noi due soli che avevamo sempre desiderato.
All’inizio era anche piacevole, era bello comportarmi in quel modo per mio marito, ma solo per lui.
Ma poi?
Poi è subentrato Gaston!
Non sapevo come definirlo, un uomo che mette soggezione, che ha una facilità incredibile nel parlare e nel convincere le persone.
Infatti noi lo abbiamo seguito quasi subito.
Ecco, fare certe cose per mio marito poteva essere accettabile, ma ora le stavo facendo per un estraneo, uno sconosciuto, uno appena incontrato.
Eppure …
Eppure avevo accettato immediatamente il suo modo di fare, tra il gentile e l’imperioso, avevo accettato che mi desse subito del tu, mentre io dovevo rispettosamente dargli del lei o, addirittura, del voi, come ad ammettere e accettare di cedere alle sue ...