Dal balcone della quarantena alla casa della coppia
Data: 09/12/2023,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: single80fe, Fonte: Annunci69
Ogni tanto, di sera, vado sul balcone a masturbarmi. Con il telefono o addirittura senza, ho ancora la mia fantasia a 40 anni suonati.
Mi piace l’aria fresca, di questi tempi di clausura. Di notte, sul balcone, buio e silenzio, il mio momento di pace, il mio orgasmo schizzato a mio ritmo.
Certo, per un single di 40 anni la quarantena è tremenda. Ormai siamo agli sgoccioli e dovremmo poter uscire a breve. Ogni tanto sogno di leccare, un bocca che si avvicina, l’odore di una donna che mi vuole, forse è la cosa che manca di più.
Ci sto pensando ora, alle 2 di notte in questo lunedì di maggio, che ancora non si può incontrare per gioco e rimbombano nella mente le battute d’incesto sui congiunti.
Ma li lascio andare rapidamente, e inizio a pensare a lei.
Lei, così lontana, lei che mi fa eccitare e godere, anche solo a pensarla.
Chiudo gli occhi e lascio andare la fantasia.
Ma a occhi chiusi, qualcosa mi disturba. Come i giochi della scuola, un lampo di luce sui miei occhi chiusi. Li apro, lasciando andare il cazzo quasi inavvertitamente, abbagliato. Ci metto un po’ a rimettere a fuoco il mondo, ma la luce è sparita.
Eppure sembrava volontario. Finisco e non ci penso più, sarà stato un caso o un gioco della mente.
La mattina dopo, però, trovo un post-it attaccato alla porta: scrittura femminile. “Ci piace molto guardarti, a me e a mio marito. Però una sera tieni gli occhi aperti”.
Finalmente qualcosa di intrigante in questa quarantena, penso. Temo ...
... che la voglia abba offuscato la mia ragione, se per tutta la giornata di lavoro in casa non riesco a pensare ad altro se non all’esibizione serale. Aspetto le dieci, questa sera, e mi metto sul balcone con un drink e un joint. Vizi siano, costanti.
Aspetto un po’, mi guardo intorno. Ci sono diversi balconi, ma a quest’ora pare più nessuno. Chissà da dove mi stanno guardando.
Lascio passare un’oretta, leggendo e giocando con il telefono, e poi inizio a guardare un porno, di quelli dove una donna sa davvero dare piacere, interminabili. Sento gonfiarsi l’uccello, sempre molto pronto in questi giorni.
E’ il momento, sfilo i pantaloni, lascio cadere i boxer. Resto a cazzo duro nella notte, ma stavolta, invece di chiudere gli occhi, mi guardo intorno.
Mi sto toccando lento da qualche minuto, e su un balcone dal lato opposto della strada vedo qualche movimento, una tenda che si apre, due corpi molto vicini. Mi concentro su di loro. Credo mi abbiano visto, mi metto in posa toccandomi come se nulla fosse. Il cazzo è sempre più grosso, a saper di questo gioco.
Escono. Avranno circa 40 anni, come me. Lei piccola, formosa ma non troppo, vestita in modo molto semplice: una tuta, una cascata di capelli neri, vedo poco altro, da qui.
Ma quello che vedo è che accendono una lampada, e lei è già in ginocchio. Mi guardano, masturbarmi, mentre lei dà spettacolo per me. Inizia dalla cappella, lecca lenta, ma sono lontani: vedo poco, anche se l’eccitazione non se ne accorge. Mi ...