Fantasia su un’amica
Data: 07/12/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: DdDaikoDuke, Fonte: RaccontiMilu
... anche tra le gambe ed ogni volta Gaia non riusciva a trattenere il gemito di dolore, perché, per raggiungere con la bocca il fallo che era fissato a terra, la ragazza aveva dovuto inarcarsi, quasi schiacciando il suo seno sul pavimento e distanziando al contempo le gambe, in cerca di una posizione comoda e, per quanto possibile, stabile. Solo in quel momento si accorse che, se Edoardo riusciva a colpire il suo sesso, sicuramente poteva anche vederlo e ciò la faceva sentire maggiormente a disagio; non era ormai la prima volta che la vedeva completamente nuda, ma fino a quel momento aveva conservato una posizione più composta, con le gambe serrate, mentre ora offriva quasi spudoratamente le sue parti più delicate all’uomo che la stava frustando. Un nuovo colpo sulla vagina, questa volta più forte del solito, ed un altro urlo, di paragonabile intensità, quindi Gaia chiuse gli occhi e prese in bocca il fallo, non voracemente come aveva fatto prima, ma con delicatezza, quasi si trattasse di un pene vero. Fece scorrere dolcemente le sua labbra sull’asta, all’inizio solo sul glande, poi gradualmente inghiottendo gran parte dell’asta. Le dimensioni erano veramente notevoli e la ragazza non era in grado di accoglierlo in bocca nella sua interezza, in parte perché non era abituata, in parte perché fisicamente non ci stava, tuttavia, ogni volta che succhiava, cercava di guadagnare anche solo qualche millimetro in più, continuando a scorrere come Edoardo le aveva ordinato. L’uomo ...
... sembrava infine soddisfatto, infatti smise di batterla con il frustino, ma purtroppo per lei, era solo una calma apparente. Afferrò senza alcuna premura la coda che sporgeva dal suo sedere e, con un colpo secco, la estrasse, poi iniziò ad armeggiare con la cintura dei pantaloni: slacciò la fibbia e poi la patta, quindi si tolse del tutto ogni indumento estraendo il suo pene. Puntò l’arnese contro il suo ano ormai non più occupato e, con pochi colpi cercò di farglielo entrare tutto quanto. Non aveva utilizzato né premura né lubrificante, e tutto ciò che la ragazza avvertiva era una sensazione di fastidiosa e sofferente pienezza alla quale voleva in ogni modo sottrarsi, tanto da spingerla a ribellarsi.
No aspetta, questo non voglio – uscendo per la prima volta dalla parte.
Zitta cagna! – fu la risposta stizzita di Edoardo – Tu fai quello che dico io! – le disse mentre, dopo averla afferrata per i capelli, spinse il pene le suo ano.
Noooo’
Edoardo la penetrò con violenza, incurante del sue suppliche. Gaia non stava più recitando, le sue la lacrime le sue richieste di fermarsi ma soprattutto il suo dolore erano veri. L’uomo non l’ascoltava, o se lo faceva sicuramente non gli interessava quello che diceva. Era concentrato solo ed unicamente su un unico obiettivo: possederla. Afferrò saldamente con le mani i fianchi con le mani, ed usò il nuovo punto d’appoggio per spingere ancora, ancora, ancora’ sempre con più forza. Gaia, che a parole non era riuscita ad ottenere nulla, ...