1. Il calciatore e l’Insoddisfatta


    Data: 27/11/2023, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Bazinga89, Fonte: RaccontiMilu

    ... suo Mondo avere un rapporto sessuale a settimana è più che sufficiente ed i preliminari sono quasi un obbligo, un documento da dover compilare prima di poter passare alla chiusura dell’affare. Non abbiamo figli. E’ stata una scelta condivisa da entrambi. Troppo impegnati con le nostre rispettive carriere per concederci il lusso di un pargolo. Siamo una coppia ben oliata, almeno dal punto di vista lavorativo, lui visita i giovani sportivi infortunati ed io li rimetto in sesto nel mio studio di massaggi terapeutici. Funzioniamo bene e tanto basta. La mia fica sbrodola umori sopra la sua asta, sempre più dura. La sento gonfia, pronta ad esplodere. Vorrei che prendesse l’iniziativa, che desse una scossa a quel meccanico atto procreativo. Una sculacciata ogni tanto, un ‘troia’ gridato tra un affondo e l’altro, o, perché no, un ditino in culo. Curioso. Forte. Prepotente. Non accade nulla di tutto ciò. Dà un altro paio di affondi e lo sento gemere come un animale. Cazzo c’ero quasi! Ancora 2 spinte dai. Cazzo. Muovo il bacino cercando di tirare fuori ancora un paio di affondi da quel suo bastoncino di carne che, già lo sento, sta perdendo vigore. Niente da fare. Si sfila completamente sudato e si accascia su un lato, col fiatone. Quelle lenzuola saranno zuppe di sudore ancor prima che cominci a russare. Bella merda.
    
    Daniel. Viale Serboni 8. E’ questa. Entro nella clinica consigliatami dal dottore precisamente alle 15:57, ben 3 minuti in anticipo rispetto all’orario concordato. ...
    ... E’ un posto piuttosto gradevole, ben tenuto e soprattutto non ha quell’aspetto da ospedale che mi aspettavo di trovare. Non c’è nessuno al suo interno, solo una ragazza seduta dietro una scrivania che, dopo aver schedato i miei dati, mi indica un punto imprecisato dietro di lei e mi congeda con un “seconda porta sulla destra”. Busso ed entro senza attendere risposta. La stanza è ampia, con un lettino per massaggi a due piazze che domina la scena al centro della stanza. Sulla destra, immediatamente visibile non appena aperta la porta, c’è una scrivania con un computer ed un paio di piante ornamentali. Le pareti sono ricoperte di scaffali pieni di lozioni, boccette, asciugamani e tutto ciò che ti aspetteresti di trovare in una clinica per massaggi. La signora dietro la scrivania è di bell’aspetto. Alta, con un fisico slanciato, forse giusto 2-3 kg di troppo che la rendono più piena e desiderabile. Capelli rossi, quasi ruggine. “Signora Corbelli?” “Salve Daniel. Entra e chiudi la porta per piacere”. Parliamo del mio infortunio, dell’intensità del dolore che provo e di altre minuzie tecniche che immagino la aiutino ad inquadrare meglio la mia situazione prima che, con un sorriso, mi inviti a spogliarmi nudo, assicurandomi di coprire le mie parti intime con un asciugamano, e distendermi pancia-sotto sul lettino. “Inserisci la testa all’interno del buco nella parte alta del lettino e rilassati. Ti do 5 minuti di privacy”. Ma perché cazzo devo spogliarmi nudo? Deve massaggiarmi una ...
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