1. L'africa e le fantasie di mi moglie la fanno sentire più troia


    Data: 21/11/2023, Categorie: Etero Autore: Amotuttodime, Fonte: Annunci69

    ... viaggio. Quel giorno le condizioni meteo non erano le migliori possibili nella stagione, ma Amid disse che aveva visto di peggio, per cui salimmo sulla piccola barca che avrebbe percorso, contro corrente, il fiume Congo e che ci avrebbe condotto nell'Africa meno esplorata.
    
    Elena non era sexy come nei giorni precedenti, con quei microbikini scandalosi, ma era comunque molto carina, con una camicia e dei pantaloncini color sabbia piuttosto aderenti, e la mia impressione fu confermata dal fatto che la guida tendeva a distrarsi dal timone e ad ammirarla. Nel tardo pomeriggio, il cielo si oscurò improvvisamente. Sembrava che un grosso temporale fosse in arrivo. La guida non riuscì a prevedere la velocità e la forza del fenomeno. Lungo il fiume, che stavamo tranquillamente percorrendo, nel giro di due minuti comparvero onde alte oltre mezzo metro, decisamente più forti di quelle che la nostra barchetta avrebbe potuto reggere. La guida ci disse che la situazione poteva essere pericolosa e che occorreva raggiungere la riva ma, non appena iniziò a modificare la traiettoria, il timone si spezzò e la barca si rovesciò. Elena ed io riuscimmo a raggiungere faticosamente una roccia vicino alla riva.
    
    Per una buona decina di minuti non riuscii a fare altro che cercare di incoraggiare Elena a non mollare la presa e a non farsi trascinare dalla corrente, come era successo a Amid, ma improvvisamente, sulla riva vedemmo degli indigeni. Ci lanciarono due robuste corde, a cui lei ed io ci ...
    ... aggrappammo, e ci portarono al sicuro, a riva. Al sicuro? Eravamo soli, in un continente sconosciuto, in una zona forse inesplorata, in mezzo a degli indigeni che, ora che eravamo in mezzo a loro, erano piuttosto inquietanti. Avevano la pelle molto scura, salvo per alcuni di loro, che erano leggermente più chiari. Erano molto alti (il più basso fra di loro era comunque 10 centimetri più alto di me), muscolosi, e seminudi: solo una pelle di animale copriva loro i genitali. Provammo a sorridere, a parlare con voce dolce, ma le loro espressioni severe non cambiarono.
    
    Ad un certo punto, nel gruppo di uomini che ci circondava si aprì un varco, che fu attraversato da una donna che poteva avere una sessantina d'anni. Ed era bianca! Anche lei indossava solo una pelle di animale che la copriva poco, lasciando in evidenza le sue tette cadenti. Con nostra enorme sorpresa, ci parlò in inglese. Ci disse che lei viveva con la tribù da una trentina d'anni, e che sarebbe stata la nostra interprete. Prima di tutto ci tranquillizzò, dicendoci che la tribù non ci avrebbe fatto del male: non erano cannibali, non uccidevano i prigionieri, e chissà perché volle aggiungere che non stupravano né imponevano rapporti sessuali ai bianchi a meno che questi non fossero d'accordo. Ci disse che la tribù si sarebbe volentieri presa cura di noi, che ci avrebbe aiutato a ritornare alla civiltà, ma l'unico modo per farlo era percorrere il fiume, e che per costruire una zattera avrebbero dovuto lavorare alcuni ...
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