1. Ragazzo a ore: parte prima.


    Data: 15/11/2023, Categorie: Sesso di Gruppo Gay / Bisex Autore: fenice1967, Fonte: xHamster

    ... fronte a me.
    
    Ci mettemmo tutti e due sul letto e io mi preparai a darci dentro per un po'.
    
    "Voltati e porgimi i polsi", mi disse Claudio prendendo una funicella.
    
    "Perchè? che vuoi fare?", gli chiesi incuriosito.
    
    "Un gioco interessante. Vedrai che poi ti piacerà". Così dicendo incominciò a legarmi in modo stretto i polsi dietro la schiena.
    
    Solitamente, con Giulio e con Christoff, ero abituato ad abbandonarmi a degli ampi preliminari prima dell'amplesso, fatti di baci, tenerezze, carezze e parole dolci; lui, evidentemente, no! come mi voltai, mi diede subito un paio di sonori ceffoni e mi sputò in faccia.
    
    Rimasi frastornato per un attimo, poi tentai di chiedergli cosa intendesse fare, ma lui non mi lasciò nemmeno il tempo di pronunciare mezza parola: mi spinse sul materasso, si mise sopra di me e mi ficcò il suo uccellone in bocca, spingendolo con forza sin nella gola. Mi sentivo soffocare e volevo togliermi da lì, ma ero bloccato dal suo peso, oltre che da quel dannato legaccio; poi - ad intervalli regolari - estraeva il suo cazzo, permettendomi così di respirare e di rigurgitare fuori un po' di bava.
    
    Provai inutilmente a sottrarmi a quella furia, chiudendo la bocca e girando la testa di lato, ma lui mi richiamò all'ordine con un ceffone dato dalla parte delle nocche.
    
    "Gira quella cazzo di testa e apri la bocca, stronzo! se no ti gonfio di botte".
    
    Così mi girai di nuovo verso di lui e permisi al suo grosso cazzo di violare di nuovo le mie fauci, con ...
    ... più forza di prima.
    
    Sentivo i conati di vomito e una terribile sensazione di soffocamento. "Dio mio, che ho combinato?", pensai in preda al terrore, "Se continua così, questo energumeno mi ammazza!".
    
    "Ben ti sta coglione", mi ripetevo, "Così impari a fidarti del primo che passa nel tuo letto".
    
    Lui intanto continuava a farsi i cazzi suoi come se niente fosse, fottendomi oralmente con foga, sputandomi tra i capelli e insultandomi pesantemente con frasi del tipo: "Allora sudicia troia, ti piace il mio cazzo? Ciuccia, ciuccia sgorbietto, che dopo ti piscio in faccia e ti rompo il culo, brutto frocio che non sei altro".
    
    Il tempo sembrava essersi dilatato a dismisura. Dopo un bel po' di quella tortura, lui si fermò, tolse quel palo dalla mia bocca, permettendomi finalmente di respirare a pieni polmoni, dopodiché mi assestò altri due schiaffoni con la mano aperta e mi sputò addosso. Io piangevo e ripetevo "Perché mi fai questo? ma che ti ho fatto?".
    
    Lui non rispose. Mi mise il suo grosso attrezzo in piena erezione davanti agli occhi e mi sborrò, copiosamente e senza rispetto, sulla faccia.
    
    Poi si portò di fianco e mi disse con calma: "Volevi sapere cosa si prova a prostituirsi? Ecco un assaggio di quel che ti può accedere con un cliente".
    
    Mi liberò i polsi e mi porse un asciugamano per ripulirmi il viso alla meglio. Poi mi accompagnò, ancora terrorizzato e singhiozzante, al bagno.
    
    "Ora fatti una bella doccia calda, calmati e poi faremo una lunga chiacchierata ...