1. Pomeriggio d’inverno


    Data: 14/11/2023, Categorie: Autoerotismo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Dai quei vetri appannati intravedevo delle figure che si muovevano in maniera convulsa e disordinata, incuriosita m’avvicinai al vetro e con un gesto delle mani allontanai il vapore che si era modellato là di sopra. Le figure allora m’apparvero più chiare e nitide, poiché davanti alla mia stanza da letto si trovava effettivamente lo studio d’un avvocato molto famoso, che usciva di frequente con lo sguardo concentrato, con il volto accigliato e sovente risentito, perché quando lo incontravo giù per strada lui mi guardava come se volesse scoprire tutto di me, con un modo quasi indagatore e investigativo. Una volta lo avevo intravisto all’interno d’una caffetteria che discuteva in maniera molto allegra e disinvolta con due donne, gesticolando e facendo il fantasioso.
    
    In quel pomeriggio d’inverno faceva molto freddo e in quella specifica circostanza potei osservarlo attraverso le finestre, per il fatto che lui stava animatamente conversando con quelle due donne. Una di loro era poggiata sulla scrivania del suo ufficio e lasciava intravedere le sue gambe lunghe ed esili che comparivano dalla gonna, lei stava in silenzio, sorrideva di tanto in tanto accarezzandosi le cosce, l’altra donna viceversa, abbondantemente più in carne, ma non meno bella, in modo concitato dialogava seriamente con l’uomo, che talvolta allungava le mani per accarezzarle il viso e i capelli. A un certo momento, le sue mani si spostarono sulle labbra della donna quasi come per volerla ammutolire, lei lo ...
    ... guardò maliziosamente e succhiò il suo dito con molta dolcezza, infine lui tirò fuori la lingua e percorse il volto della donna.
    
    In quella lasciva e scostumata circostanza mi piaceva osservare, perché mi deliziava assai meditare che quel volto fosse stato il mio e che quella lingua lo stesse percorrendo: la immaginavo in effetti calda, palpitante, sanguigna e succosa, perché quella lussuriosa faccenda mi provocava suscitandomi interiormente un lascivo e vizioso sussulto dei sensi scompigliandomi le viscere, sennonché lui digradò verso il collo di quella femmina baciandolo ingordamente dopodiché incredibilmente senza un motivo apparente bruscamente si fermò. Guardò le due donne e rimase a fissarle per diversi minuti, loro due non fiatavano, ma guardavano l’uomo che essendo immerso nei suoi pensieri verso la fine ebbero dei segni d’ansia. Lui lasciò la stanza e ritornò dopo pochi minuti con un vasetto di miele e con una bottiglia di champagne, con i gesti delle sue mani ordinò alle due femmine di spogliarsi: loro eseguirono, l’una lo fece velocemente e senza coinvolgimento, mentre l’altra si spogliava lentamente squadrandolo negli occhi e socchiudendo le labbra. Erano nude e vicine di fronte all’uomo che al presente le osservava ammirato, però distante al contempo. Lui prese la bottiglia e aprendola l’affidò alla donna più in carne, sennonché l’aiutò ad agitarla lentamente quasi simulando un gesto sacro e importante. Il tappo scattò e un getto colpì i volti e i corpi dei tre, ...
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