1. Ti ricordo così...


    Data: 13/11/2023, Categorie: Prime Esperienze Autore: Ululato65, Fonte: Annunci69

    Vi racconto una storia vera...
    
    Sono un appartenente ad una forza di polizia dello Stato, anni fa percorrevo l'autostrada per raggiungere Verbania che era la mia sede di servizio.
    
    Avevo da pochi chilometri superato il cartellone che indicava il confine tra Campania e Lazio.
    
    Ascoltavo la musica dall'autoradio ed ero assorto nei miei pensieri.
    
    A un tratto sento il rumore di un clacson provenire dall' autovettura che mi stava superando, mi girai e vidi che all'interno dell'auto c'erano due donne che mi salutavano con le mani.
    
    La loro vettura era targata Salerno, come la mia, erano ancora in vigore le vecchie targhe e capì perché avessero suonato e salutato, ricambiai il saluto azionando il mio segnalatore acustico.
    
    Per un bel tratto di strada la vettura che mi aveva superato mi precedeva a poca distanza.
    
    Strada facendo ci trovammo in prossimità di un' area di servizio, lampeggiai con i fari abbaglianti attirando l'attenzione della guidatrice, azionai la freccia destra la mano le invitai a fermarsi nell'area di servizio, indicando anche con la mano il gesto di bere un caffè.
    
    La risposta fu immediata, la donna che guidava azionò le 4 freccie per qualche istante in cenno di adesione.
    
    Giunti nell'area di servizio mi fermai al lato della loro auto, alla guida c'era una ragazza di circa 30 anni, era più grande di me e al lato passeggero una donna molto più grande.
    
    Scesi dalle nostre auto ci presentammo, la donna al volante era Antonella e la signora ...
    ... che stava con lei la mamma.
    
    Erano della provincia di Salerno come me e abitavano in un paese limitrofo al mio.
    
    Appresi dalle due che Antonella aveva avuto una nomina di lavoro per un periodo di 3 mesi presso il tribunale di Como e che la mamma la stava accompagnando a Mandello del Lario, dove aveva preso una casa in affitto.
    
    Antonella era alta più o meno 1,70 a occhio e crove aveva una terza abbondante, capelli neri e faccia da troia.
    
    Prendemmo il caffè e siccome percorrevamo la stessa strada decidemmo di seguirci a vicenda.
    
    Riprendemmo a guidare, giunti nei pressi di Roma, (il periodo era antecedente al collegamento del tratto Roma - Firenze) c'era un'area di servizio, Antonella azionò la freccia destra e con la mano gesticolava indicando di bere.
    
    Sinceramente pensai ancora un'alta sosta ? Per non essere scortese mi fermai.
    
    Parcheggiammo nuovamente le auto vicino e ci incamminammo verso il bar, la mamma restò in auto dicendo che aveva preso il caffè prima e non voleva altro.
    
    Per accedere al bar c'erano le scale e l'ascensore, Antonella decise di prendere l'ascensore, la seguì, anche se mi sembrava strano prendere l'ascensore in quanto le scale erano brevi e pensai che l'ascensore fosse stata messa per persone che avesseo handicap.
    
    Entrammo in ascensore e mai avrei immaginato che succedesse quanto mi accingo a scrivere.
    
    Finora non avevo pensato nulla, per me era una persona conosciuta in quella circostanza e non avevo fatto nessun pensiero ...
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