Prigionia, Capitolo 3
Data: 10/11/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Dark, Fonte: RaccontiMilu
... mercato, ti scopo il tuo culetto stretto e ti faccio piangere fino ad urlare!”
E con un ultimo colpo di reni riempì la vagina dell’elfa che, tra una lacrima e l’altra, aveva ben bagnato il cazzo del mezz’orco.
“Forse non hai capito che, subito dopo il Padrone, sono io il tuo primo educatore. Posso usarti come e quando voglio, umiliarti, fustigarti, scoparti. Ti è chiaro questo?!”
Evrilith si ammutolì, ora era di fronte a quella bestia che l’aveva appena massacrata.
“TI HO CHIESTO SE E’ CHIARO?!” E Krozan non si fece problemi a tirarle prima un ceffone con il palmo e al ritorno un manrovescio che le fece perdere l’equilibrio.
“Si Signore” Riuscì a mugolare la povera ragazza.
“Torna nell’acqua ora.”. Evrilith gattonò lentamente verso la vasca, vi entrò e si fece lavare. Krozan ovviamente non smise di palparla, voleva vedere se e quanto la ragazza fosse arrendevole. E la conferma di quanto lei, oramai, lo temeva, arrivò quando due dita si intrufolarono prima di nuovo nella sua figa, pulendo l’amplesso che avevano avuto. Successivamente scesero per penetrare l’altro buco. Evrilith si irrigidì, guardò prima con odio Krozan, poi con rammarico, poi aprì le gambe.
L’operazione di pulizia di Evrilith durò circa un’ora, e lei ne uscì piuttosto stanca. Dopo che Krozan la fece asciugare uscì per qualche minuto dalla stanza. Appena dentro, ancora di spalle disse:
“Ora si mangia, schiava!”
E le posò a terra di malavoglia un piatto pieno di salsicce. Una quantità ...
... notevole, circa una ventina in tutto. Di vari generi, tutte molto rustiche ma estremamente appetitose. Krozan ne afferrò una e iniziò a godersela di buon gusto.
Evrilith non riuscì. Un leggero conato di vomito la attanagliò e la sua rigida condotta elfica le imponeva di non mangiare più carne. Era entrata nella mente degli animali durante il suo addestramento e aveva imparato a conoscerli. Avrebbe mangiato più facilmente una coscia di Krozan, se ben cucinata, che un povero animale.
“Se non mangi verrai punita. Prima da me, poi dal Padrone! Valuta se è ciò che desideri.”
Evrilith avvicinò la mano al piatto. Guardò ancora le salsicce. Ebbe un forte conato di vomito, non vomitò nulla ma l’effetto fu una sorta di “vomito a salve”.
Krozan prese il piatto, sorrise: “Ne avrò di più per me.” E detto questo uscì dalla stanza.
Passò circa un’ora da quando Krozan era uscito. Evrilith era dannatamente assetata e affamata, aveva bevuto pochissimo ed era spossata. Dopo quel lasso di tempo entrò un piccolo servitore, alto circa un metro e trenta, che assomigliava ad un cane bipede. Posò una brocca all’entrata e senza dire altro se ne andò velocemente.
Evrilith si avvicinò per vedere cosa c’era nel suo interno. Un liquido, annusò. Sembrava inodore, forse era acqua?! Lo bevve, era troppo assetata e si sentiva disidratata. Vari zampilli caddero ai lati della sua bocca e le toccarono il seno. Dopo che ebbe bevuto guardò quanto si era bagnata. E con orrore notò che il liquido ...