L’irresistibile fascino del proibito – Capitolo 1 Una sigaretta di troppo
Data: 10/11/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Voyeur
Autore: Aquila nella notte, Fonte: RaccontiMilu
... della notte, ne sentii un altro. Come sempre succede in queste occasioni, la quiete amplifica il senso dell’udito e la curiosità iniziò a crescere.
Passò qualche secondo…Eh si! Ora l’avevo sentito bene, e non mi potevo sbagliare. Era un gemito femminile, era per forza qualcuno che stava facendo sesso! Mi venne da sorridere mentre continuavo a fumare. Erano quegli urlettini classici, degli “ooohhh” che si afflosciavano su se stessi, ed erano scadenzati, a ritmo. In breve tempo quindi mi resi conto anche del ritmo con cui stavano facendo l’amore e mi misi a ridere pensando alla situazione.
Poi pian piano, curiosa, mi orientai verso quei gemiti che stavo sentendo e, tutto ad un tratto, come una rasoiata, mi resi conto che quella voce era proprio nella direzione del bungalow di Elisa. “Sta a vedere che è veramente Elisa…Non ci posso credere” pensai tra me e me sorridendo…
Poi non so perché, per qualche motivo, forse l’alcool, ma la curiosità mi salì dentro come un fuoco e non riuscii a controllarla. Mi guardai attorno, il resort era tutto deserto, il buio mi aiutava molto nel non aver paura di essere vista, e così iniziai ad incamminarmi senza fare il minimo rumore verso il loro bungalow.
Più mi avvicinavo, più sentivo la voce di Elisa più chiara e limpida…Era lei, non c’erano dubbi; più che la distanza diminuiva, più sentivo il mio cuore che accelerava di battito e mi resi conto che mi stavo eccitando dalla situazione ambigua, dal proibito, dallo star facendo ...
... qualcosa di “sbagliato”.
Mentre mi avvicinavo pensai ad Elisa, non l’avevo mai vista nuda, se non in flash velocissimi da piccole nonostante ci conoscessimo da tempo immemore, e soprattutto mai l’avevo logicamente vista mentre faceva l’amore con qualcuno.
Sapevo che stavo facendo qualcosa di sbagliato, di inopportuno, ma la situazione ormai mi aveva preso del tutto e non riuscivo a fermarmi.
Ormai ero a pochi metri dalla loro finestra che era aperta; ora sentivo chiaramente i gemiti di Elisa che erano anticipati ogni volta, nitidamente, da un rumore che conoscevo benissimo: era lo schiocco della loro pelle che sbatteva ogni volta che lui probabilmente la penetrava.
Già! Joseph! Non avevo minimamente pensato a lui…Stavo per vedere anche lui nudo; “dio mio” pensai, l’imbarazzo e l’eccitazione si mescolarono insieme.
Ormai ero a pochi metri dalla finestra; accanto al bungalow c’era il tronco di un albero che faceva l’ombra allo stesso per il sole del giorno. Mi misi dietro l’albero e pian piano allungai il viso verso l’interno trattenendo il fiato. La luce era debole ma permetteva di vedere bene. Cercai con lo sguardo l’interno della stanza e la prima cosa che vidi furono i riccioli di Elisa e subito dopo le tette che ballonzolavano avanti ed indietro in maniera veloce. “Oddio…” pensai subito. Mi resi conto che era a pecorina, vidi i suoi capelli che si muovevano disordinati mentre lei era ad occhi chiusi, girata verso il muro davanti a sé, con la bocca aperta, e vedevo ...