Hotwife after quarantine
Data: 05/11/2023,
Categorie:
Tradimenti
Autore: single80fe, Fonte: Annunci69
Una breve conversazione in chat, partendo dal sito.
Sono vicini, molto.
Pochi chilometri mi separano dalla prima coppia che mi ha contattato post-epidemia.
Una sorpresa, ma il divieto di oltrepassare il comune forse gioca a mio favore.
Pantalone elegante, camicia scura, scarpa nera.
Niente boxer, mi ha detto al telefono che vuole la pelle.
Suono al campanello, mi apre. Una donna, finalmente. Dopo mesi di astinenza, il cazzo già si smuove a sentirne il profumo.
Vestaglietta leggera, a contornare la pelle ambrata. Un caschetto di capelli neri, labbra infuocate, pelle pallida.
Non riesco a non notare il seno, gonfio, i capezzoli che spuntano dal tessuto trasparente.
“Vieni, ci aspetta di là” e mi prende per mano.
La casa è buia, ma profumata. Per fortuna, alcuni incontri sono stati proprio da dimenticare.
Le guardo il culo, mentre mi accompagna. Lo ondeggia, senza eccedere. Una donna, una di quelle che quando mi prendono in mano sanno toccare così bene che possono decidere quando farti sborrare.
Ho la testa invasa da fantasie e pensieri, troppi giorni senza esplodere.
Mi sono masturbato ieri, esplodendo schizzi densi e bollenti per nessuno. Spero di resistere.
Raggiungiamo la camera. Faccio un cenno verso il marito, ma lei mi ferma.
“Lascialo stare, per ora. Fai come fossimo io e te, e basta. Tanto la voglia non ti manca, vero?”.
Animali, questi giorni di astinenza da fantasie, giochi, sesso e potere, orge ci hanno trasformati in ...
... animali. Ho il cazzo che già scoppia nei pantaloni.
Siamo in piedi, inizia a ballarmi piano davanti, il marito ha fatto partire la musica che avevo comunicato loro, in qualche modo. Sono esigente, anche in quello. La mia playlist per i suoi orgasmi.
Balla, è calda, sexy, sento la pelle su cui è stata cosparsa crema, probabilmente da lui, per prepararla a me.
Lo vedo, con la coda dell’occhio, abbassarsi i pantaloni su un cazzo ancora moscio. Il mio è di marmo. Per un attimo mi chiedo se non sia più uomo lui, a godersi il racconto, di quanto sia io, con il cazzo che trema di voglia per sua moglie, che ora mi gira attorno, ben attenta a far notare al marito la mano che sfiora i pantaloni gonfi.
“Sei proprio femmina” le dico all’orecchio, ancora in piedi ma molto più vicini. Il suo profumo mi arriva dritto al cervello.
“Puoi chiamarmi troia, è quello che sono, ora”.
Mi sbottona la camicia, lenta, mentre la mano continua ad accarezzarmi sopra al tessuto. mentre sbottona l’ultimo, in basso, con i polpastrelli mi scappella, ancora dentro ai pantaloni.
“Capisci perché non volevo l’intimo attorno al tuo cazzo?”.
L’uccello freme costretto dal lino e dalle sue dita, mentre scivola in basso e finalmente inizia a sbottonarmi i pantaloni, lenta, e quando abbassa la zip il cazzo sbatte sulla sua faccia, troppo duro per trattenersi.
Mi prende letteralmente per il cazzo e ci avviciniamo al marito. Nessuno dice nulla nella penombra della stanza.
Ha la mano ferma ...